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Quattro mesi per capire il mondo
di Rossella Ahmad
Bisognava spiegarlo, ai ragazzi, che il mondo non è quello che credevano.
Perché loro sono cresciuti vedendo cartoni animati e storie a lieto fine, dove il male esiste ma è contrastato, ed anche quando vince è biasimato, condannato, stigmatizzato. Dove ti spiegano che il bene è buono ed il male è cattivo.
Perché a scuola gli insegnanti hanno loro giustamente spiegato che il bullo, gli atti di bullismo e di prepotenza vanno denunciati e repressi, ed esiste un'autorità in grado di contrastarli e ristabilire la giustizia.
Perché a casa abbiamo loro insegnato che è giusto e lodevole partecipare e stare dalla parte dei deboli o, quantomeno, a non assestargli il calcio finale che li tramortisce. Che è sbagliato. Che c'è una giustizia che si prende cura. Il mondo dei diritti, questo gli abbiamo insegnato.
E invece nel corso di questi ultimi mesi hanno dovuto fare i conti con una realtà che non era quella dei libri, dei filosofi e dell'etica.
Hanno visto da soli quale grande fregatura gli avevamo raccontato.
Hanno visto che il bullismo è vincente ed incontrastato, e gli atti di bullismo osceno possono essere anche condonati. Che i bambini e gli innocenti possono essere impunemente ammazzati, seviziati, affamati, e nessuno interverrà.
Che un intero mondo subisce le angherie di quattro ratti senza avere la forza di potersi imporre, neanche per permettere l'ingresso di viveri in un campo di concentramento raso al suolo.
Che se partecipano a ciò che è giusto - una manifestazione per chiedere la fine di questa oscenità - possono tornare a casa con il naso rotto.
E qualche volta anche con le ossa rotte, come è capitato al ragazzo greco pestato e lasciato a terra da un'orda di codardi per aver gridato Eléftheri Palastini, Palestina libera.
Che tutte le infinite chiacchiere su discriminazioni, diritti, sessismo e futilità varie erano, appunto, solo chiacchiere futili e, nella realtà, accade che l'intimità delle donne palestinesi possa essere ridicolizzata da quattro psicopatici deviati in divisa, e nessuno abbia nulla da ridire.
Che il furto si può. Che la bugia è un modo. Che la prepotenza è un mezzo.
Che Auschwitz è qui ora.
Ed hanno imparato tutto dalla Palestina, l'alfa e l'omega di tutte le rappresentazioni umane, il compendio di tutto ciò che di estremamente brutto e di incommensurabilmente bello vi è nella vita.
Non c'è bisogno di spiegare nulla. Quattro mesi sono stati sufficienti per capire il mondo.
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