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Dimissioni ANPI e genocidio a Gaza
di Roberto Rizzardi
Di Cenati so solo che era il Presidente della sezione milanese dell'ANPI, quindi non so per quale processo mentale e valutativo abbia ritenuto opportuno maturare la sua decisione si dimettersi dalla carica in dissenso per l'utilizzo, perlomeno improprio secondo il suo metro di giudizio, del termine "genocidio" riferito alla mattanza di civili che sta avvenendo nella Striscia di Gaza.
So solo che Israele sta attuando qualcosa che è a mezzo tra l'inveramento di una punizione divina, in coerenza con l'immagine del vendicativo dio della tradizione ebraica, ed una sorta di sistemazione definitiva - peraltro improbabile - della questione palestinese, perlomeno per quanto riguarda Hamas.
Non è un genocidio?
C'è una sorta di diritto di prelazione del termine che ne limita l'uso solo riferendosi alle atrocità naziste?
La Shoah - il genocidio per eccellenza - è un precedente storico che si può citare solo per giustificare l'operato di Israele?
Non saprei. Quello che so è che, oltre ai guerriglieri di Hamas, sotto una tempesta di fuoco ci stanno anche migliaia di civili inermi, di donne, di bambini. So che i morti si contano a decine di migliaia e che Tsahal - le forze armate di Israele - non danno tregua a nessuno, lanciano avvisi inutili alla popolazione civile che non ha dove andare per sottrarsi alle bombe, e si ingegnano per "sistemare" la questione in modo che sperano sia definitivo.
ANPI sta strumentalizzando la parola "genocidio" per attuare qualche losco e oscuro disegno antisemita?
Mi pare grottesco, antistorico, ideologicamente incongruo ed anche inplausibile, come la pretesa di far coincidere il concetto di "antisionismo" con quello di "antisemitismo", trasparentissimo escamotage per neutralizzare ogni critica senza bisogno di entrare nel merito di precise scelte politiche.
Non vorrei spingermi, come fanno alcuni, a sovrapporre l'operato israeliano a quello nazista, perché ci sono limiti di decenza che non vanno superati, ma in Terrasanta i palestinesi stanno subendo una sorta di pulizia etnica, e a mio parere il termine genocidio è perlomeno tecnicamente proponibile.
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