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USA propongono risoluzione con tregua di 6 settimane, ma...
di Alessandro Feretti *
La decisione degli USA di appoggiare all'ONU la richiesta di una tregua di sei settimane in cambio della liberazione incondizionata di tutti gli ostaggi è a tutti gli effetti una forzatura nei confronti di Hamas, non nei confronti di Israele.
Nelle trattative attuali tra Hamas e Israele il principale punto conteso è quello se il cessate il fuoco debba essere temporaneo o permanente. E' piuttosto facile da capire come mai sia così cruciale: Netanyahu continua a dire che l'obiettivo di Israele è la "vittoria totale", ovvero la distruzione di Hamas e l'occupazione della Striscia fino a data da destinarsi.
L'unico problema che Netanyahu ha è quello degli ostaggi, perché ormai è chiaro che Israele non è in grado di liberarli manu militari e quindi il conseguimento di tale "vittoria totale" comporterebbe l'uccisione di tutti gli ostaggi.
Un cessate il fuoco di sei settimane in cambio della liberazione incondizionata degli ostaggi è quindi il sogno bagnato di Netanyahu: trascorse le sei settimane sarebbe infatti libero di ricominciare il genocidio senza nessuna remora e di portarlo avanti fino a quando gli pare.
Per Hamas e per gli abitanti di Gaza, invece, stante l'assenza totale di provvedimenti internazionali contro il genocidio israeliano, un tale accordo sarebbe la fine di ogni speranza.
La mossa statunitense è quindi parte del teatrino che cerca di dare ogni colpa di tutto ciò che sta succedendo alle vittime, ovvero ai palestinesi: quando la risoluzione verrà approvata, se Hamas rifiuterà di ottemperarvi verrà unanimemente etichettato come l'unico responsabile della situazione, legittimando la continuazione del genocidio. Se invece ottempererà, dopo sei settimane il genocidio continuerà comunque, e peggio di prima.
Dovrebbe essere evidente a tutti che l'unico modo per uscire da questo massacro sia una trattativa che preveda un cessate il fuoco PERMANENTE e il ritiro totale dell'esercito occupante da Gaza, ma purtroppo in un mondo in cui i cervelli vengono costantemente lavati da una propaganda coerente quanto asfissiante c'è poco da illudersi.. e quindi la risoluzione, lungi dall'avvicinare la pace, potrebbe essere un colpo fatale alle speranze palestinesi di avere un futuro sulla loro terra.
* Coordinatore Commissione Pace dell'Osservatorio
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