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A Gaza anche i cani robot
di Cristiano Bordin
Che a Gaza la situazione sia ormai oltre la catastrofe lo si ripete da parecchie settimane.
Lo ribadisce il direttore regionale dell'Oms, Richard Brennan: "Di 30 mila uccisi il 65% sono donne e bambini. A Gaza c'erano 36 ospedali, adesso sono 12 solo parzialmente funzionanti. Sono stato all' ospedale Al Najah: ha 65 posti letto, ci sono 300 malati. A Rafah c'è un bagno ogni 400/600 persone con epidemie di epatite in corso e per i bambini di morbillo. Ma più del 15% dei bambini è malnutrito".
La catena degli aiuti è ferma, centinaia di camion sono bloccati con ogni pretesto. A funzionare sono le armi spesso ultra tecnologiche: i bulldozer telecomandati con cui vengono distrutte le case, ad esempio.
E alcune armi sono nuove e in fase di sperimentazione, come i "cani robot", affiancati ai cani veri e propri sguinzagliati dopo i bombardamenti.
Ce ne sono di due modelli: il Vision 60 e il Rooster, entrambi prodotti in Usa, che possono trasportare ed usare droni, vanno molto veloci e hanno una autonomia di circa 3 ore.
Per chi li produce Gaza è una specie di vetrina mondiale: la sperimentazione potrà continuare e il loro prezzo salire.
Per chi è ancora scampato al massacro è un pericolo in più in un contesto sempre più tragico.
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