Israele: governo boccia condizioni di Netanyahu a colloqui con Hamas
di Mauro W. Giannini

Il gabinetto di guerra israeliano ha respinto le due condizioni poste dal primo ministro Benjamin Netanyahu, che rappresentano un grave ostacolo ai colloqui con Hamas sullo scambio di prigionieri e sul cessate il fuoco a Gaza, hanno riferito lunedì i media locali.

Il governo ha respinto le precondizioni poste da Netanyahu per andare avanti con i negoziati con Hamas, che includevano un elenco di ostaggi israeliani vivi a Gaza, secondo l'emittente pubblica israeliana KAN.

Mettere una tale condizione all'inizio dei negoziati con Hamas non è una buona idea, il governo ha criticato il suo primo ministro, suggerendo che questa condizione potrebbe essere discussa alla fine dei colloqui, come è stato fatto nell'accordo precedente, ha detto l'emittente.

Ha anche criticato la richiesta di Netanyahu di rilasciare un numero specifico di palestinesi in cambio di ogni israeliano tenuto prigioniero. "Non c'è alcuna ragione per questo passo, che rende difficili i negoziati", ha detto al canale di notizie una fonte israeliana informata e anonima.

Per ora, l'ufficio di Netanyahu non ha commentato la notizia riportata dai media.

Con la mediazione qatariota-egiziano-americana, è stato raggiunto un accordo tra Hamas e Israele per una settimana, fino al 1° dicembre, durante il quale sono stati scambiati prigionieri in un cessate il fuoco e sono stati concessi aiuti umanitari molto limitati a Gaza, che è stata sottoposta ad un devastante Guerra israeliana dal 7 ottobre.

Tel Aviv stima attualmente che ci siano circa 136 ostaggi israeliani a Gaza, mentre Tel Aviv detiene non meno di 8.800 palestinesi nelle sue prigioni, secondo fonti ufficiali di entrambi i partiti. Tuttavia, Hamas ha successivamente annunciato la morte di 70 ostaggi a seguito del bombardamento israeliano di Gaza.

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