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03 marzo 2024
tutti gli speciali

Campioni italiani
di Santina Sconza

Orgoglio campioni italiani che hanno genitori venuti da lontano.

Lorenzo Simonelli
nato in Tanzania a Dodoma, da padre italiano (antropologo e ricercatore) e madre tanzaniana, a 5 anni si trasferisce con la famiglia a Roma. Inizia praticando nuoto prima di passare all'atletica leggera prediligendo gli ostacoli. Inizia il 2024 partecipando ai mondiali indoor di Glasgow, dove ottiene la sua prima medaglia internazionale a livello assoluto conquistando l'argento nei 60 metri ostacoli, alle spalle solamente dello statunitense Grant Holloway. Nella stessa occasione sigla, con il crono di 7"43, il nuovo record italiano sulla distanza.

Mattia Furlani
Figlio di Marcello Furlani (altista da 2,27 m nel 1985) e Khaty Seck (velocista di origini senegalesi) e fratello di Erika, altista di livello internazionale, Mattia inizia a praticare l'atletica leggera, medaglia d'argento in salto a lungo età 19 anni.

Zaynab Dosso
è nata il 12 settembre 1999 a Man, in Costa d'Avorio, dove ha trascorso l'infanzia. Nel 2009, all'età di dieci anni, si è trasferita a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, per ricongiungersi con i genitori arrivati in Italia nel 2002. Vince il bronzo nell' atletica leggera nei 60 metri piani femminili che chiude in 7″05.
Emozionata con il tricolore sulle spalle dichiara: “Non voglio più togliermi di dosso questa bandiera. Quando ho visto Simonelli mi sono detta che dovevo portare anch’io qualcosa a casa, mi sono detta che dovevo uscire di pista fiera di me stessa. E’ un’Italia che sogna in grande: adesso si mettono sul tavolo carte pesanti“.

Ricordate quando Salvini nell'ottobre 2011, europarlamentare e capogruppo consiliare della Lega Nord a Palazzo Marino, dichiarò a Radio 24 "Il tricolore non mi rappresenta, non la sento come la mia bandiera, a casa mia ho solo la bandiera della Lombardia e quella di Milano"?
"Il tricolore è solo la Nazionale di calcio, per cui non tifo. Mi rappresenta quando diventeremo un Paese normale con meno sprechi e ruberie al Sud", continuava l'esponente del Carroccio.

Ricordate quando i buzzurri leghisti bruciavano la bandiera italiana?

Bene noi siamo orgogliosi di quegli italiani che amano l'Italia, stringono la bandiera e a cui non si vuole dare la cittadinanza, e non di chi fomenta odio e razzismo.


per approfondire...

Dossier immigrazione e razzismo

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