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03 marzo 2024
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Europee: unire il popolo della pace con qualcosa di mai visto prima
di Raffaele D'Agata *

Contro la guerra con flemma? Adelante con juicio? Credo necessario gridarlo ancora. Le elezioni generali denominate europee sono sempre più vicine ma sempre più lenti sono i passi per dare forma a un'offerta elettorale disponibile per quanti si oppongono alle scelte di guerra e di iniquità sociale condivise dall'attuale minoranza al potere, e da quasi tutta la formale opposizione mini-parlamentare.

I termini della questione sono semplici. C'è una metà del paese, tendente ad aumentare, che ha perduto ogni interesse e ogni fiducia nel voto come risorsa. Tanto Unione Popolare quanto le sue componenti per sé non hanno scalfito finora un tale blocco di disincanto, che appare ricadere per inerzia (ormai consolidata) su chiunque, pur dichiarandosi ed essendo sinceramente fuori, prenda parte a un gioco (truccato) ossessivamente venduto come tra presunte sinistra e destra.

Allora, soltanto qualcosa di mai visto può scuotere l'inerzia e prevenire la ripetizione di uno scenario deprimente e di uno stanco rituale.

Ciò può ancora accadere (ma le lancette girano) sotto l'insegna del motto "Pace terra dignità", in questa eccezionale ed unica occasione (capace però di aprire nuovi spazi alla politica popolare, avendo ridestato il paese) mediante l'omogeneo concorso di coscienze libere, forze politiche organizzate, associazioni di impegno civile, che esigono la fine senza condizioni della guerra mondiale in corso e delle sue conseguenze di quotidiana miseria: e perciò rifiutano specificamente le "scelte di guerra della Nato" (secondo quanto detto da uno dei piu autorevoli promotori dell'idea) così come i piani di riarmo con i quali l'Unione Europea rivela la sua vera essenza e i dettami antipopolari che la caratterizzano e per questa via si rafforzano.

Che cosa manca affinché il maggioritario popolo della pace possa manifestare su ciò la sua forza?

Prima di lasciare che ciò si rattrappisca in un simbolo fra tanti nella scheda, e che un'ulteriore ridda di simboli continui ad allontanare il popolo da quei seggi elettorali che un tempo erano il suo orgoglio e la sua forza, fermiamoci e consideriamo.

Inoltre ritengo che il simbolo "Pace terra dignità" dovrebbe essere questa volta, e solo per questa volta, il solo proposto per quante e quanti non intendono obbedire al richiamo di guerra e alle scelte di guerra della Nato né ai piani di guerra e ai dettami di miseria dell'Ue.

Per quante e quanti non ne possono più di tutto ("elezioni" comprese), e non vogliono essere complici del genocidio in Palestina.

Le organizzazioni politiche che generosamente hanno tentato negli anni scorsi di sfidare il conformismo ufficiale, senza riuscire a rompere il muro di sfiducia dietro il quale metà del nostro popolo si rinserra e si nasconde, dovrebbero sostenere e animare di fianco, senza apparire (questa volta!).

O continuerà tutto come sempre, cioè sarà catastrofe. Scelte diverse, se non si vuole la catastrofe, sarebbero incomprensibili.

* Componente del Comitato Scientifico dell'Osservatorio

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