Gaza: il colonialismo bianco colpisce ancora
traduz. di Alessandro Ferretti

"Per tutto questo tempo una parte di me continua a pensare: questo è ciò che sta facendo il colonialismo bianco nel 2024, quando quasi tutto viene registrato e guardato in tutto il mondo, e dopo l’Olocausto e tutte le bellissime convenzioni e leggi internazionali.

Riuscite ad immaginare cosa ha fatto per 5 secoli quando nessuno guardava?

Riuscite a vedere e sentire anche solo una parte dell'orrore inflitto alle tribù e comunità native del Nuovo Mondo e come venivano trattate? Agli indiani sotto l’imperialismo britannico?

Alla gente del Congo e di tante altre parti dell'Africa? Ai nativi del Canada, della Nuova Zelanda e dell'Australia? Agli indigeni delle Filippine?

Guardo a Gaza e al modo in cui il suo massacro viene inquadrato in Occidente e sento che sì, ne sto capendo una parte. Un assaggio di esso. È come una sequenza delirante di Apocalypse Now, ma che abbraccia secoli.

Possiamo davvero comprendere la portata e le implicazioni di 5 secoli di tutto ciò? Le centinaia di milioni, i miliardi di persone le cui culture e storie sono state influenzate per sempre da questo, se sono riusciti a sopravvivere?

Gaza è una capsula del tempo di cose che si sono svolte per secoli in tutto il mondo, e dovrebbe cambiare per sempre la nostra comprensione degli avvenimenti storici e politici."

(Questa è la traduzione di un post di Alon Mizrahi, ex calciatore israeliano che ha segnato più reti nella storia del campionato israeliano di calcio, oggi impegnato nella denuncia su Gaza con il motto "Senza uguaglianza non c'è libertà").

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