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28 febbraio 2024
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Media italiani silenti sul militare USA che si è dato fuoco
di Domenico Tiziani

Immaginate cosa sarebbe successo, quale copertura mediatica, quante prime pagine dei giornali o apertura dei tg ci sarebbero state, se un soldato russo si fosse dato fuoco davanti a un palazzo del potere per protesta contro la guerra in Ucraina, ne avrebbero fatto un martire, un eroe del nostro tempo.

Ebbene, un soldato americano si è dato fuoco davanti alla ambasciata israeliana a Washington, gridando "Palestina libera " e " Basta con il genocidio" non volendo più essere complice di quanto avviene a Gaza e in Cisgiordania.

Vengono in mente Jan Palach o i bonzi nel Vietnam martoriato dall'esercito Usa ma lui si chiamava Aaron Bushnell e prima di compiere quel gesto ha detto in un video "Rispetto a ciò che le persone hanno vissuto in Palestina per mano dei loro colonizzatori, non è affatto un gesto estremo".

La prima cosa che i poliziotti accorsi hanno fatto, è stato puntare una pistola contro quel corpo che bruciava.

Aaron ci ha voluto dire, al prezzo della sua vita, che un mondo dove regna l'ingiustizia, dove i popoli sono oppressi, è un mondo in cui non vale la pena di vivere e che bisogna lottare per cambiarlo.

Ma tutto questo non merita neanche un trafiletto, un servizio di 30 secondi sui tg, perché il suo gesto estremo, il suo sacrificio sono una protesta, fortissima, non solo contro Israele e il suo governo ma verso tutto l'Occidente che continua a sostenere con l'invio di armi il massacro che Netanyahu sta compiendo a Gaza e in Cisgiordania.

Fate schifo.

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