UE sanziona Russia e alleati e Mosca ferma pesca britannica nei suoi mari
di Marinella Mondaini

L’Unione Europea non è più un’unione di pace amore e serenità, ma è una macchina da guerra, spietata sempre di più. Ieri ha deciso le sanzioni all’India e alla Cina per i loro “legami con la Russia”. La frusta ha colpito anche organizzazioni di: Sri Lanka, Thailandia, Turchia, Serbia e Kazakhstan.

Insomma, anche le organizzazioni di paesi terzi che possono anche “indirettamente sostenere il complesso militare industriale della Russia”. Il 13º pacchetto di sanzioni degli euro fascio burocrati si abbatterà su ben 200 compagnie russe e 60 persone fisiche che hanno a che fare con la produzione di armi o forniture anche di tecnologie e componenti elettronici.

Tutto questo enfaticamente il 24 febbraio, proprio in occasione dell’anniversario dell’operazione speciale militare russa in Ucraina.

La magnanimità della Russia è nota, come anche la sua pazienza, ma adesso la linea rossa è stata abbondantemente oltrepassata dall’Occidente. Così è arrivata la buona volta che Putin ha deciso di far basta con l’accordo del 1956 che consentiva ai marinai della Gran Bretagna di pescare nella zona russa del mare di Barents.

Il capo della Duma di Stato, Vjačeslav Volodin, oggi ha dichiarato: “Putin ha ridato alla Russia il pesce che gli inglesi catturavano da 68 anni e che mangiavano senza scrupoli. I britannici ci hanno fatto le sanzioni e mangiavano tranquillamente il nostro pesce che costituisce il 40% del loro menù. Ora torneremo a mangiare i nostri amati merluzzi, l’eglefino e altre specie”.

Considerando la decisione del Regno Unito del 15 marzo 2022 di porre fine al regime di favore nel commercio bilaterale, il ritiro da questo accordo, grazie al quale gli inglesi russofobi mangiavano gratis il pesce russo, non causerà gravi conseguenze economiche e di politica estera per la Federazione russa.