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22 febbraio 2024
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Von der Leyen: PPE pensa di ricandidarla a presidenza Commissione
di Pierpaolo Minardi

Lunedì Ursula von der Leyen ha annunciato la sua candidatura per un secondo mandato alla presidenza della Commissione, dopo aver ricevuto il sostegno del suo partito. Von der Leyen è peraltro emersa anche come unica candidata del Partito popolare europeo (PPE) alla presidenza della Commissione, come affermato dal capogruppo dei partiti conservatori europei Manfred Weber, il quale ha detto che "Von der Leyen ha fatto bene il suo lavoro negli ultimi anni. L'Europa era in mani sicure".

Ma esaminando i risultati del mandato della rappresentante tedesca non risulta che abbia fatto bene il suo lavoro, che dovrebbe essere quello di migliorare la vita dei cittadini europei, non di peggiorarla.

L'Unione Europea e i suoi paesi membri hanno fornito a Kiev munizioni e armi per un valore di 30 miliardi di euro, risorse sottratte ad altri capitoli di spesa, sia a livello europeo che delle diverse nazioni, che sono in sofferenza e i cui lavoratori di vari settori hanno organizzato proteste nell'ultimo periodo della presidenza von der Leyen.

Le sanzioni imposte alla Russia sono risultate un bluff e un boomerang.

Quelle relative ai sequestri di beni non sono state eseguite che per una piccola parte che non è stato nemmeno possibile donare all'Ucraina per mancanza di una copertura legale. Secondo un documento UE, "La Commissione europea è giunta alla conclusione che i beni congelati della Banca centrale della Federazione Russa dovranno essere restituiti (alla Russia ndr) dopo la fine del conflitto in Ucraina".

Invece le sanzioni relative al divieto di acquistare beni russi non hanno scalfito l'economia russa, che ha trovato altri sbocchi, mentre ha comportato l'aumento dei prezzi dei carburanti (gas, benzina) per i paesi UE dove - oltre a quello rigassificato statunitense, molto più costoso, l'approvvigionamento da altri paesi consiste in realtà nello stesso gas russo che passa per altri stati con adeguato rincaro. La scusa della guerra ha anche coperto rincari dovuti alla mancanza di un tetto al prezzo del gas.

Sul fronte pesticidi non va meglio, con la Commissione che ha all'esame una riduzione rilevante dei livelli massimi consentiti di questi veleni.

Poco dopo la tragica scomparsa del suo amato pony ad opera di un lupo, la presidente della Commissione ha fatto approvare al suo gruppo politico, il PPE, la richiesta di indebolimento della protezione della fauna selvatica, compresi i lupi grigi, le linci e gli orsi bruni, giustificata con le preoccupazioni degli agricoltori per la predazione del bestiame.

In Italia Von der Leyen si è distinta per le sue passeggiate in Emilia Romagna, non benvista dalla popolazione. In effetti lo scopo era coprire gli insuccessi di Meloni.

Insomma, bisogna convenire con Matteo Salvini che qualifica come disastro l'UE sotto il mandato di Von der Leyen e dice che personalmente non la voterebbe.

Il PPE voterà il mese prossimo sulla sua candidatura come candidata principale. Dopo di ciò, il presidente nominato della Commissione europea deve ottenere la maggioranza assoluta al Parlamento europeo per assumere ufficialmente la carica. Poiché i sondaggi mostrano che il gruppo è chiaramente in vantaggio rispetto all’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici (S&D), ci sono buone probabilità che l'attuale presidente della Commissione sia riconfermata e che prosegua la sua politica distruttiva.


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