Israele: ministra "orgogliosa" della distruzione di Gaza
di Mauro W. Giannini

Il ministro israeliano per l'uguaglianza sociale May Golan si è detta "orgogliosa" della distruzione causata dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza.

Mercoledì sera, parlando durante una sessione tenuta dalla Knesset (il parlamento israeliano), Golan ha minacciato di decapitazione o di arresto il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar. "Non ci vergogniamo di dire che vogliamo vedere i soldati dell'IDF (esercito israeliano) catturare Sinwar e i suoi terroristi con gli occhi e trascinarli attraverso la Striscia di Gaza nel loro cammino verso le segrete dell'Autorità penitenziaria", ha detto. in un video ampiamente diffuso del suo discorso.

"Sono personalmente orgogliosa delle rovine di Gaza e del fatto che ogni bambino, anche tra 80 anni, racconterà ai propri nipoti cosa hanno fatto gli ebrei", ha detto. "Né una colomba né un ramoscello d'ulivo, solo una spada per tagliare la testa di Sinwar, questo è ciò che riceverà da noi."

Israele ha colpito la Striscia di Gaza dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre che, secondo Tel Aviv, ha ucciso quasi 1.200 persone.

Il conseguente bombardamento israeliano ha ucciso almeno 29.410 vittime e causato distruzioni di massa e penuria di beni di prima necessità. Quasi 70.000 persone sono rimaste ferite.

Secondo le Nazioni Unite, la guerra israeliana a Gaza ha spinto l’85% della popolazione del territorio allo sfollamento interno a causa della grave carenza di cibo, acqua pulita e medicine, mentre il 60% delle infrastrutture dell’enclave è stato danneggiato o distrutto.

Per la prima volta dalla sua creazione nel 1948, Israele è accusato di genocidio davanti alla Corte Internazionale di Giustizia, il massimo organo giudiziario delle Nazioni Unite. Una sentenza provvisoria di gennaio ha ordinato a Tel Aviv di fermare gli atti di genocidio e di adottare misure per garantire che venga fornita assistenza umanitaria ai civili a Gaza.

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