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Palestina e nuova Comunità Mondiale
di
Ahmad M. Shakakini
Le accuse di genocidio allo stato sionista da parte del Brasile ricordano quelle del Sudafrica che lo ha portato a processo per genocidio presso la Corte di Giustizia Internazionale.
Il genocidio in corso dei palestinesi è un momento storico decisivo che sta chiaramente dividendo il mondo in due campi opposti: da una parte una minoranza di potenti suprematisti bianchi imperialisti (che include conservatori e liberali, destra, centro e sinistra e alcune persone non-bianche, per coprire il predominio numerico dei bianchi in tutti i centri di potere coloniale) che sostiene il genocidio dei palestinesi, dall'altra la maggioranza dei popoli e le persone del resto del mondo che considerano Israele una colonia di coloni europei genocida, sostenuta da paesi colonialisti bianchi.
Il genocidio ha spesso accompagnato il colonialismo dei coloni bianchi europei in tutto il mondo. Brasile e Sudafrica fanno parte di quei paesi che hanno subito il colonialismo suprematista bianco ma che sono sfuggiti al genocidio e alla pulizia etnica, in quanto popoli di gran lunga più numerosi dei coloni bianchi europei (con l'eccezione dei Boscimani, piccola tribù scomoda per la predazione dei diamanti). Non ce l'hanno fatta invece i nativi americani degli USA, del Canada e dell'Australia, annientati per aver osato resistere al furto della loro terra da parte dei coloni bianchi.
I governi occidentali di oggi hanno mantenuto questa posizione coloniale, come attesta il loro forte sostegno alla guerra genocida del regime israeliano contro i palestinesi. Questo si aggiunge alle giustificazioni addotte per l'annientamento del popolo palestinese nei media occidentali mainstream e per l'eliminazione, sia letterale che figurata, di qualsiasi opinione che condanni le atrocità dei sionisti.
Con Sudafrica e Brasile nella nuova comunità mondiale che si scontra apertamente con la minoranza superpotente e prepotente colonialista della pezzente "comunità internazionale" suprematista bianca sono in evidenza lo Yemen, Cuba, Venezuela, Bolivia, Algeria, Iran, oltre a pezzi dell'Iraq e soprattutto mezzo Libano, quello del sud, e molti altri...
Sono purtroppo assenti e deludenti i regimi arabi reazionari alleati degli USA, sia quelli del Golfo che quelli confinanti con la Palestina, che vanno decisi contro la chiara volontà solidale con il popolo palestinese dei loro stessi popoli.
La risoluzione dell'Assemblea Generale dell'ONU che chiede un cessate il fuoco è stata sostenuta da 153 paesi e osteggiata solo da 10 (tra cui Israele e Stati Uniti). La decisione della Corte Internazionale di Giustizia è stata sostenuta da 14 dei suoi 15 giudici permanenti e il quindicesimo è stato sconfessato dall'Uganda, il paese da cui era stata nominata. Questo consenso internazionale vede da un lato i paesi bianchi europei e dall'altra il resto del mondo che, essendo stato vittima di colonialismo e predazione si fa portatore di un diverso modo di intendere le relazioni internazionali, ovvero il rispetto dell'altro e dei diritti.
La dignitosa resistenza palestinese - così descritta dal presidente della repubblica di Cuba - ha già provocato significativi cambiamenti a livello internazionale ed è destinata a cambiare radicalmente il volto di tutto il Medioriente.
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