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Complottismo sull'antisemitismo
di
Alessandro Ferretti
Una riflessione a proposito dell'antisemitismo.
Oggi in UK si fa un gran parlare di una notizia bizzarra. Due settimane fa una famiglia ebrea inglese ha chiesto il passaporto per la figlia appena nata allegando il suo certificato di nascita. Quando il certificato è stato restituito alla famiglia insieme al passaporto, i genitori della bimba hanno notato un piccolo strappo vicino a un bordo e un tratto di penna sopra alla parola "Israele" che compariva come luogo di nascita del padre. "Israele" compariva anche come luogo di nascita della madre, ma in quel caso non c'è alcun tratto di penna.
Ebbene, secondo il genitore del bambino questo episodio è un gravissimo caso di antisemitismo: "Ci siamo sentiti riportati indietro alla Germania degli anni '30, dove i nazisti mettevano delle note sui documenti degli ebrei. Ci sentiamo un bersaglio. È una perversione totale, e mi addolora il cuore che mia figlia non abbia nemmeno sei mesi e sia già stata discriminata nel peggiore dei modi".
Ha aggiunto: "il Ministero degli Interni è responsabile della nostra sicurezza come minoranza nel Regno Unito e si occupa dei nostri documenti più privati, ma invece di rispedirci il certificato nel modo corretto qualcuno all'interno del loro sistema ha scarabocchiato sulla parola Israele perché nutre sentimenti ostili". Ha quindi chiesto il licenziamento immediato dell'operatore responsabile dell'"attacco" e le scuse del ministero dell'Interno inglese.
"Purtroppo questo certificato di nascita non è più valido perché è stato scarabocchiato sopra. Quindi questa persona ha distrutto l'identità di mia figlia, il suo certificato di nascita, solo perché è ebreo. Siamo terrorizzati perché se questo è l'ambiente all'interno del Ministero degli Interni, non è il posto in cui vogliamo vivere. Siamo britannici come tutti gli altri. Spero che sia un caso isolato, ma forse è l'inizio di qualcosa di più grande."
Il Daily Mail riporta poi alcuni commenti apparsi sui social, senza citare gli autori: "orrendo antisemitismo", "assolutamente vergognoso" "è il momento per pene più severe per gli antisemiti".
Il ministro degli Interni è immediatamente intervenuto di persona, dichiarando: "Ho chiesto ai miei funzionari di indagare urgentemente sulla questione e di assicurarsi che vengano intraprese le azioni appropriate."
Personalmente ritengo che ognuno sia in grado di valutare in autonomia la gravità di questi episodio: la mia personale impressione è che strombazzarlo come un accertato e gravissimo caso di antisemitismo, addirittura degno di paragone con gli orrori del nazismo, sia del tutto controproducente e finisca per ridicolizzare e banalizzare l'antisemitismo stesso.
Sempre più paesi occidentali (tra i quali anche l'Italia) stanno inserendo nella loro legislazione provvedimenti che puntano a vietare "paragoni tra la politica israeliana contemporanea e quella dei Nazisti" (come la recente proposta di legge della Lega), ma evidentemente paragonare il ministero degli Interni inglese al nazismo per un certificato con un piccolo strappo e una cancellatura di cui ancora non si sa nulla è lecito e anzi appropriato.
Personalmente credo che le prime vittime di queste campagne mediatiche siano gli ebrei stessi: è infatti plausibile che almeno alcune delle moltitudini di persone sconvolte dalla ferocia del massacro perpetrato dall'esercito israeliano a Gaza vedano queste notizie come la prova del fatto che per le istituzioni occidentali le vite e il benessere dei palestinesi massacrati da mesi valgano meno, molto molto meno delle vite e del benessere degli israeliani, portando acqua al mulino dei veri antisemiti evocatori di complotti pippoplutogiudaici in ogni dove.
Come sempre, per gli interessi predatori di alcuni si mettono in pericolo le vite di coloro che non hanno potere, alimentando una guerra tra poveri dalla quale nessuno che non sia ricco e potente potrà mai uscire vincitore.
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