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21 febbraio 2024
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Cisgiordania: dove non c'è Hamas
di Rossella Ahmad

Facciamo quello che ha detto il nostro Bassam Yusef qualche tempo fa, nel corso della ormai mitica intervista di Piers Morgan. Immaginiamo un mondo senza Hamas, l'archè , il principio eterno ed immutabile di tutto ciò che è. La Cisgiordania, ad esempio.

Dal 7 ottobre ad oggi, nei territori occupati della West Bank si sono verificate 552 aggressioni contro i palestinesi, con oltre 400 morti e 4500 feriti.

Le violenze sono state perpetrate in massima parte dai coloni, ossia quella feccia umana di provenienza europea e nordamericana, che spadroneggia nei territori occupati fregandosene della legge internazionale, che considera i coloni niente di più che delinquenti comuni, responsabili di crimini di guerra. Almeno due ministri dell'attuale governo israeliano appartengono a questo simpatico gruppo di individui.

Come villaggio simbolo di questa violenza prepotente, illimitata ed impunita sceglierò Hawwara, che da mesi viene sottoposto ad attacchi sistematici da parte dei coloni illegali che lo circondano, con incendi, sradicamento di olivi e aggressioni fisiche ai residenti. Il tutto, sostenuto dalle parole di leader politici che chiedono la cancellazione della cittadina dalle mappe e invocano il pogrom a voce più che alta. Il pogrom. Coloro che si suppone siano sopravvissuti a svariati pogrom.

In psicologia è ben noto l'atteggiamento bivalente che una vittima può sviluppare nel corso della sua vita rispetto a ciò che ha subìto. Sintetizzando all'osso, può divenire monito perenne e testimonianza oppure può trasformarsi in un carnefice che reitera lo stesso crimine di cui è stato vittima, con una grado di crudeltà ancora maggiore. Tutto dipende dall'indole, da come si è. Non vorrei generalizzare, ma il concetto è estensibile al di là dell'individuo.

Ogni epoca ed ogni pogrom hanno però conosciuto i loro "giusti", coloro che vi si oppongono. Sui fatti, gravissimi, di Hawwara uno dei giusti, il direttore esecutivo di Bet'selem, si è espresso così: "Ciò che è avvenuto ad Hawwara non è solo violenza da parte dei coloni. Essi sono protetti dai soldati e sostenuti dai politici. Questa è violenza di Stato ed è il risultato di decenni di impunità goduta da coloro che perpetrano violenza sistematica contro i palestinesi. Hawwara è un oltraggio, ma vi sono miriadi di piccole hawwara che avvengono in ogni ora del giorno e della notte in tutti i territori occupati".

Il mese prossimo ai palestinesi della Cisgiordania sarà impedito l'accesso ai luoghi santi, formalmente per evitare disordini. Praticamente per istigarli, come è sempre avvenuto fino ad oggi. Prevedo lo scorrere di molto sangue, in Cisgiordania questa volta.

Dove non c'è Hamas, nel mondo bello che immaginava Piers Morgan.

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