Morte Navalny: Russia indignata per dichiarazioni occidente
di Pierpaolo Minardi

Lunedì il Cremlino ha affermato che le dichiarazioni rilasciate dall’Occidente sulla morte del leader dell’opposizione russa Alexey Navalny sono “assolutamente inaccettabili”. "In condizioni in cui non ci sono informazioni, è assolutamente inaccettabile fare affermazioni, diciamo, francamente rozze", ha detto ai giornalisti il ​​portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in una conferenza stampa.

Affermando che l'indagine sulla morte di Navalny è in corso e che sono state intraprese tutte le azioni necessarie, Peskov ha affermato che i risultati dell'indagine non sono stati finora resi pubblici. Peskov ha inoltre affermato che le dichiarazioni rilasciate “non sono adatte agli statisti”.

"Queste dichiarazioni, ovviamente, non possono causare alcun danno al capo del nostro Stato (il presidente Vladimir Putin), ma non dipingono assolutamente coloro che fanno tali dichiarazioni", ha aggiunto. Peskov ha continuato dicendo di non avere informazioni su quando il corpo di Navalny sarà consegnato alla sua famiglia e che il Cremlino non è coinvolto in questa vicenda.

Venerdì, il servizio penitenziario russo ha dichiarato che Navalny è morto dopo aver perso conoscenza dopo una passeggiata nel distretto autonomo artico di Yamalo-Nenets, la regione in cui si trova la colonia carceraria dove stava scontando la pena.

Navalny è stato arrestato nel gennaio 2021 dopo un ricovero ospedaliero in Germania, dove era in cura per avvelenamento. I paesi occidentali e lo stesso Navalny hanno accusato la Russia dell’avvelenamento, un’affermazione che il Cremlino nega.

Ad agosto è stato condannato a 19 anni di carcere con l'accusa di estremismo e altri crimini. Stava già scontando una pena di 11,5 anni per accuse di frode.​​​​​​​

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