Morte Navalny: Svezia e Finlandia chiedono sanzioni per la Russia
di Pierpaolo Minardi

Lunedì la Finlandia e la Svezia hanno convocato gli ambasciatori russi nei loro paesi per la morte del leader dell'opposizione russa Alexei Navalny.

Il ministero degli Esteri finlandese ha dichiarato di aver convocato l'ambasciatore "per sottolineare che la Russia è responsabile e per chiedere un'indagine completa e trasparente. Continuiamo a chiedere il rilascio di tutti i prigionieri politici in Russia". La Svezia ha fatto eco sottolineando la necessità di giustizia e individuazione delle responsabilità nel caso di Navalny.

Il ministro degli Esteri svedese Tobias Billstrom ha sottolineato la necessità di un'azione da parte dell'Unione europea in risposta agli eventi legati alla morte di Navalny. "L'Unione europea deve agire contro l'oppressione politica in Russia. Ciò è particolarmente importante, dato che il 16 febbraio Alexei Navalny è morto durante la prigionia russa", ha affermato Billstrom in una nota. "La Svezia ha preso oggi l'iniziativa affinché l'UE indaghi sulla possibilità di un nuovo regime di sanzioni contro la repressione interna in Russia", si legge nella nota.

Il servizio penitenziario russo ha annunciato venerdì che il 47enne esponente dell'opposizione è morto in una colonia carceraria mentre scontava una pena di 19 anni per estremismo. In un comunicato si aggiunge che Navalny ha perso conoscenza dopo una passeggiata nel distretto autonomo artico di Yamalo-Nenets, dove si trova la colonia. Le autorità russe hanno condotto diverse ispezioni per accertare i fatti riguardanti la sua morte.

Navalny è stato arrestato nel gennaio 2021 al ritorno a Mosca dopo essere stato curato per avvelenamento in un ospedale di Berlino. I paesi occidentali e lo stesso Navalny hanno accusato la Russia dell’avvelenamento, un’affermazione che il Cremlino nega. Nell'agosto 2021 è stato condannato a 19 anni di carcere per estremismo e altri crimini. Stava già scontando una pena di 11 anni e cinque mesi per frode.

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