 |
Israele vuol limitare accesso a moschea di Al-Aqsa nel Ramadan
di
Mauro W. Giannini
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha reso nota la sua intenzione di limitare l'accesso dei palestinesi al terzo luogo più sacro dell'Islam durante il mese di digiuno, accogliendo la richiesta del ministro israeliano per la Sicurezza nazionale, di estrema destra, Itamar Ben-Gvir.
Hamas ha criticato la scelta parlando di crimini sionisti e di guerra religiosa intrapresa da elementi radicali del governo israeliano contro il popolo palestinese e affermando che si tratta di una "violazione della libertà di culto".
La dichiarazione di Hamas invita i palestinesi di Gerusalemme, Cisgiordania e Israele a respingere e resistere a questa “decisione criminale”, esortandoli ad “agire e ad affollare la moschea di Al-Aqsa”.
Il canale israeliano Channel 13 aveva riferito in precedenza che, nonostante gli avvertimenti dell'agenzia di sicurezza interna del paese, Shin Bet, circa possibili scontri tra la polizia israeliana e i palestinesi in Israele in caso di restrizioni, Netanyahu ha approvato la limitazione dell'ingresso dei palestinesi alla moschea di Al-Aqsa durante il Ramadan.
Il membro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz ha dichiarato sul suo account sui social media che "verranno imposte restrizioni alla moschea di Al-Aqsa durante il Ramadan, ma non è ancora chiaro quali saranno".
Ben-Gvir aveva precedentemente chiesto il totale divieto ai palestinesi di entrare ad Al-Aqsa durante il Ramadan in una dichiarazione sul suo account sui social media.
La polizia israeliana ha limitato l’accesso ad Al-Aqsa, soprattutto il venerdì, dal 7 ottobre 2023. Ma già prima dell'attacco di Hamas l'esercito israeliano e i coloni avevano fatto incursioni nella moschea impedendo la preghiera, costringendo i fedeli ad uscire e facendo arresti indiscriminati.
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier diritti
|
|