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19 febbraio 2024
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Gramellini e Vecchioni cercano di sminuire il genocidio di Gaza
di Rossella Ahmad

Quando voglio farmi male faccio qualcosa che normalmente evito come la peste, e cioè guardo quei video che, come lo specchietto per le allodole, catturano la tua attenzione mentre cerchi altro. E sono ovviamente i video dei personaggi omologati delle televisioni omologate del pensiero unico e quindi omologato.

Gramellini il vate, ossia il dispensatore low cost di saggezza politicamente corretta, interroga Vecchioni sul significato della parola "genocidio". Tra risatine e ammiccamenti, convengono sull'unica tesi possibile, e che tu già conoscevi ancora prima di vederli all'opera, i due malviventi, e cioè che sì, brutta cosa il genocidio ma attenzione, eh. Vi è differenza tra genocidio e massacri.

Il genocidio unico e solo è quello degli ebrei; forse, se fossero stati abbastanza fortunati da nascere dopo il 1944, anno in cui fu coniato il termine, anche pellerossa e aborigeni. Però non esageriamo. Tutti gli altri sono massacri. Così.

Tra una risata ed un ammiccamento, va in onda la normalizzazione e l'orientamento del pensiero pubblico nella direzione voluta dall'ambasciatore di un governo che, di fatto, governa anche noi.

Posta la assoluta mancanza di vergogna che li contraddistingue, mi chiedo su quale piano dello spazio sottile vivano questi due e quelli come loro. Se siano consapevoli del fatto che esiste un'opinione pubblica mondiale, soprattutto giovanile, ormai inarrestabile che si è formata andando al cuore delle notizie, facendole circolare ed usufruendone in maniera assolutamente indipendente, in cui non c'è nessun bisogno dei filtri imposti dal sistema.

Se capiscano che la loro utilità effettiva, attualmente, è pari a zero nel contesto della libera informazione e che nessuno se li fila più, soprattutto le nuove generazioni, per le quali essi rappresentano, e sono, la periferia dell'informazione e la sua tomba. Il vecchio che comincia ad andare in putrefazione. Se credano davvero di poter influenzare un'opinione pubblica che ormai vede e sa e che, quindi, giudica il loro stesso operato nella maniera più severa possibile, anzi li ignora.

E soprattutto se sia loro giunto all'orecchio che Israele è dinanzi alla corte dell'Aja letteralmente per genocidio, e non ce lo ha mandato Ghali.

Come ha scritto Lorenzo Forlani qualche giorno fa, manderei anch'io voi, invece, a spalare bitume e sterco assieme agli Smotrich ed ai Ben Gvir al cui carro siete legati. Infami.

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