Fascismo: Quartapelle contro i Russi ma guardi in casa propria
di Roberto DB

C'è un esempio di cecitá istituzionale... Si chiama Lia Quartapelle, PD.

Non so chi avesse organizzato il ricevimento all'ambasciata russa e perché vi fossero lì esponenti fascio- leghisti, tra cui uno condannato per la morte di un poliziotto a Milano nel 1973. So però che in Russia le organizzazioni fasciste sono fuori legge, a differenza che in Italia.

Quartapelle che ora si conquista il suo patetico giorno di gloria dicendo "non ho paura dei Russi ", quando i Russi di stanno solo divertendo prendendola per i fondelli, come fecero i due comici con la Meloni, invece di chiedere chiarimenti all'ambasciata russa dovrebbe forse chiederli allo Stato ed al governo italiano.

Intanto ricordandosi che c è in giro un tal Vattani, ambasciatore della Repubblica in Giappone o Singapore, nominato da Mattarella nel corpo diplomatico, militante di Casa Pound.

Poi forse dovrebbe sapere che uno di fasci presenti all'Ambasciata russa é un dirigente della Lega Nord, partito di governo... in Italia. E che la morte del poliziotto per la quale è stato condannato nel 1973 è avvenuta per il lancio di una bomba a mano, appartenente all'esercito italiano, in una manifestazione che vedeva tra gli organizzatori l'attuale Presidente del Senato.

Quindi cara Quartapelle... Di sicuro i Russi non ti considerano, ma se l'antifascismo lo facessi per e nel tuo paese, magari cominciando a chiedere che vengano vietate manifestazioni vergognose come quella di Via Acca larentia o di Predappio, magari cacciando Casa Pound da un immobile occupato di proprietà dello Stato, sarebbe meglio.

Infine, cara Quartapelle... ti vogliamo ricordare che Daria Dugina era solo una giornalista, uccisa in un attentato terroristico dai tuoi amici Ucraini, come ritorsione per le attività propagandistiche del padre... non ti pare un atteggiamento un po' nazi quello di ammazzare i figli, per odio verso i padri?