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16 febbraio 2024
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Sanzioni internazionali a Israele unica soluzione?
di Ferny Zillo

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu continua a mettere a rischio la pace nella regione mediorientale con le sue politiche aggressive e discriminatorie. Pierre Stambul, co-presidente e portavoce dell'Unione Ebraica Francese per la Pace, sostiene che per fermare Netanyahu sia necessario agire immediatamente attraverso sanzioni internazionali.

Secondo Stambul, che è autore del libro in francese "Contro l'antisemitismo e per i diritti del popolo palestinese", Netanyahu rappresenta una minaccia alla stabilità nella regione, ostacolando ogni sforzo per un dialogo pacifico tra Israele e Palestina. Le sue politiche illegali di espansione delle colonie, la violazione dei diritti umani e la continua occupazione dei territori palestinesi hanno portato a un aumento delle tensioni e dell'instabilità nella regione.

Non solo, ma Netanyahu ha ignorato gli appelli della comunità internazionale per una soluzione basata sulla coesistenza pacifica tra Israele e Palestina. Le sue azioni hanno generato una profonda sfiducia tra le due parti, rendendo sempre più difficile una soluzione politica negoziata.

La recente protesta di centinaia di israeliani al valico di frontiera con l'Egitto, per impedire il passaggio dei camion degli aiuti verso Gaza, è un ulteriore esempio della politica aggressiva di Netanyahu. Questo atto di ostacolo alla fornitura di beni di prima necessità alla popolazione di Gaza, già vulnerabile a causa del blocco israeliano, dimostra l'indifferenza del primo ministro israeliano verso il diritto umanitario internazionale e la decisione della Corte Internazionale di Giustizia.

Il caso di Rafah rappresenta un'altra scommessa persa dall'Israele di Netanyahu. La sua politica di controllo e isolamento ha fallito nel fermare il desiderio di libertà e la solidarietà internazionale verso la popolazione di Gaza. Nonostante gli sforzi israeliani, Rafah continua ad essere un punto di scambio umanitario e di resistenza, dimostrando l'inefficacia delle politiche repressive di Netanyahu.

È quindi urgente che la comunità internazionale prenda posizione contro Netanyahu e le sue politiche distruttive. Sanzionare Israele potrebbe essere uno strumento efficace per mettere pressione al governo e costringerlo a rispettare il diritto internazionale e cercare una soluzione negoziata con la Palestina. Solo attraverso un'imposizione di responsabilità e una forte condanna delle sue politiche, si potrà sperare in un futuro di pace e stabilità nella regione mediorientale.

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