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Chiesa Inghilterra: Israele fa guerra in modo moralmente ingiustificato
di
Pierpaolo Minardi
Mentre il governo britannico appoggia Tel Aviv sia politicamente che militarmente (salvo tentativi di mediare per un cessate il fuoco da parte del ministero degli esteri Cameron) e il partito laburista sospende chi si esprime contro Israele, i vescovi della Chiesa d’Inghilterra hanno preso ufficialmente una posizione contraria.
"L'incessante bombardamento di Gaza e il suo enorme costo in vite civili e infrastrutture civili devono finire", ha detto martedì in una dichiarazione la Camera dei Vescovi, la camera alta del Sinodo generale tricamerale della Chiesa d'Inghilterra, che ha chiesto un cessate il fuoco immediato e il rilascio degli ostaggi in vista del previsto attacco israeliano alla città di Rafah, nel sud di Gaza, dove hanno trovato rifugio circa 1 milione e mezzo di palestinesi.
Ciò è avvenuto dopo che l’esercito israeliano ha approvato un piano per lanciare un’operazione di terra a Rafah, nel sud di Gaza, al confine con l’Egitto, nonostante gli avvertimenti dei leader mondiali e dei gruppi umanitari che un simile attacco potrebbe essere una catastrofe per i civili del posto, che non hanno nessun altro posto dove andare.
"Il modo in cui viene condotta questa guerra non può essere moralmente giustificato", si legge nella dichiarazione del clero.
Ha esortato Israele a rispettare un’ordinanza della Corte internazionale di giustizia (ICJ) emessa il mese scorso e a garantire che i palestinesi abbiano accesso al cibo, all’acqua, all’assistenza sanitaria e alla sicurezza, cose che sono state loro negate per molto tempo.
Affermando che continuano a sostenere il rilascio degli ostaggi rimasti e la fine degli attacchi missilistici di Hamas contro Israele, la Camera dei vescovi ha affermato che tutte le parti "devono cominciare a immaginare un futuro oltre questo conflitto: per una pace giusta per gli israeliani e palestinesi."
"Questa guerra non può portare al consolidamento di un sistema di occupazione che per troppo tempo ha negato ai palestinesi i loro diritti e le loro libertà", sottolinea la dichiarazione.
Esprimendo preoccupazione per l'impatto del conflitto sulle relazioni comunitarie nel Regno Unito, la dichiarazione condanna "ogni sentimento antisemita e anti-musulmano".
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