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Londra: partito laburista sospende due candidati critici verso Israele
di
Marilina Mazzaferro
Il partito laburista britannico ha sospeso ieri un candidato per le imminenti elezioni generali, Graham Jones, per aver pubblicato una registrazione in cui condivideva un'opinione negativa e di disapprovazione su Israele. Jones è attualmente sotto indagine.
Il sito web di Guido Fawkes ha pubblicato una registrazione audio di Jones affermando che è stata registrata durante la stessa riunione del partito locale a cui ha partecipato Ali in ottobre.
Dato che l'ex leader del partito, Jeremy Corbyn, era filo-palestinese, l'attuale leader, Keir Starmer, dopo la sospensione di Jones ha dichiarato : "Quando dico che il partito laburista è cambiato sotto la mia guida, lo intendevo davvero", nel tentativo di prendere le distanze dalla posizione del
I sondaggi rivelano che il partito potrebbe formare il prossimo governo britannico dopo le elezioni generali che si terranno nella seconda metà di quest'anno.
Il Labour però non è in grado di sostituire Ali con un altro candidato in base alle regole elettorali perché il tempo per farlo è scaduto il 2 febbraio. Intanto lui si presenterà come candidato laburista al ballottaggio, ma se eletto agirà come indipendente. Gli attivisti hanno ricevuto istruzioni dalla sede del partito di sospendere le attività di volantinaggio e sui social media per conto di Ali lunedì.
Deputati e membri di spicco del partito avevano chiesto alla leadership di confermare la sospensione di Ali dopo aver lasciato intendere che Israele aveva intenzionalmente allentato la sicurezza in seguito agli avvertimenti di un attacco imminente.
Il Daily Mail ha pubblicato una registrazione in cui Ali diceva: “Gli egiziani dicono di aver avvertito Israele 10 giorni prima… gli americani li hanno avvertiti un giorno prima [che]… sta succedendo qualcosa. Hanno deliberatamente tolto la sicurezza, hanno permesso… quel massacro che dà loro il via libera per fare quello che dannatamente vogliono”.
Molti altri eletti hanno invece dato le dimissioni dal partito a causa delle sue posizioni ufficiali a favore di Israele.
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