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7500 manifestazioni pro Gaza e Palestina in due mesi
di
Marilina Mazzaferro
Il centro israeliano di studi strategici INSS ha calcolato il numero delle manifestazioni nel mondo, nei primi due mesi di guerra: 620 a favore d’Israele, 7.557 contro.
Più di un migliaio di manifestazioni pro-Palestina sono avvenute negli Stati Uniti, dove gli studenti della Brown University di Rohde Island stanno portando avanti da oltre 8 giorni uno sciopero della fame contro il sostegno della loro università a Israele.
Ma ieri anche in diversi paesi del mondo si sono svolte proteste che condannano il genocidio israeliano contro Gaza e chiedono un cessate il fuoco immediato.
A Berlino si sono svolte tre proteste che hanno coinvolto associazioni per i diritti umani e manifestanti provenienti da molte città diverse. L'ultima tappa di queste proteste è stata l'ambasciata sudafricana, in cui si è espressa gratitudine per il sostegno del paese alla causa palestinese attraverso il caso contro "Israele" davanti alla Corte internazionale di giustizia.
I manifestanti hanno chiesto principalmente un cessate il fuoco immediato a Gaza, condannando anche le aziende che collaborano con le forze di occupazione israeliane.
Anche altre città tedesche come Saarburcken e Friburgo ci sono state manifestazioni filo-palestinesi.
A Parigi, in Piazza della Repubblica si è svolta una massiccia manifestazione verso Piazza della Nazione, condannando l'estremismo di estrema destra e il fascismo, condannando l'approccio filo-estrema destra del loro governo, in particolare per il suo sostegno a "Israele".
I manifestanti hanno chiesto la fine del genocidio israeliano contro Gaza, la revoca del blocco israeliano su Gaza e la fornitura di aiuti umanitari.
Almeno 34 città nel Regno Unito hanno visto ieri proteste filo-palestinesi con più di 40 proteste che sollevavano slogan come “Fermare il genocidio” e “Porre fine alla complicità del governo britannico con i crimini israeliani a Gaza”.
I manifestanti hanno esortato il governo a fermare le esportazioni di armi verso Israele e a sospendere ogni sostegno politico e militare.
Una manifestazione è stata guidata da operatori sanitari ed è iniziata davanti al St. Thomas Hospital di Londra per evidenziare la crisi umanitaria in corso a Gaza.
Anche l'attivista ebrea britannica Emily Stevenson ha preso parte alla manifestazione e ha condannato il coinvolgimento della Gran Bretagna nel genocidio israeliano contro Gaza, affermando: "La Gran Bretagna ha inviato più di 400 milioni di sterline (505 milioni di dollari) in aiuti militari a Israele, che vengono attualmente utilizzati per bombardare i campi profughi e gli ospedali di Gaza."
A Utrecht, nei Paesi Bassi, si sono svolte proteste per esprimere opposizione al genocidio israeliano in corso contro Gaza. I manifestanti hanno gridato slogan filo-palestinesi chiedendo un cessate il fuoco immediato.
A Istanbul, decine di medici e operatori sanitari hanno protestato in solidarietà con Gaza, condannando gli attacchi israeliani. Gli striscioni e gli slogan sollevati hanno esortato la comunità internazionale a intervenire e fermare il genocidio israeliano contro Gaza, facilitare il ritorno dei palestinesi alle loro case e porre fine al blocco israeliano.
Altre manifestazioni si sono svolte a Vienna, Austria, Malmö, Svezia, Odense, in Danimarca, dove migliaia di persone sono scese in piazza chiedendo la fine del genocidio israeliano contro Gaza, nonché a Rabat, in Marocco, e a Beirut, in Libano.
(si ringrazia Giovanni Franza)
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