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Stop al genocidio
di
Rossella Ahmad
Non ho seguito Sanremo come non seguo nulla che venga trasmesso dalla televisione italiana da almeno sette anni, ma sono venuta a conoscenza delle poche cose belle accadute nel corso di quella discutibile manifestazione. E tra esse c'è Ghali.
Questo ragazzo che dice "Stop al genocidio" e che poi spiega anche ciò che di terribile sta accadendo in Palestina. Da un po' di tempo, dice, mica da ottobre. Un esercito di bambini uccisi, e quanti possibili geni, stelle, fiori, luminosi esseri umani tra essi. Noi li abbiamo visti. I loro volti, la loro bellezza, i sorrisi, le parole, i gesti, i giochi, le lacrime, i tremori, i piedini scalzi, i capelli coperti di polvere e sangue, le bocche alla ricerca di un goccio d'acqua, di qualche chicco di riso.
Quelli uccisi potrebbero riempire un campo di calcio, uno sull'altro, piccoli, immobili, stroncati ancor prima di iniziare a vivere. Di fronte a tutto ciò, ad una vergogna che non è più neanche vergogna calata come un velo su tutti noi, ma è divenuta pura oscenità che esige immediato riparo qualsivoglia, vi è una comunità religiosa che non si dissocia, non prende le distanze, non corre ai ripari per ricostituire un'immagine demolita di fronte a tutti i popoli del mondo, ma anzi sanziona verbalmente chiunque osi parlarne, legando se stessa, senza logica né intelligenza politica, ad uno stato genocida, colpevole per sempre di fronte alla storia.
Faranno i conti con tutto ciò, non c'è dubbio. La faccia non si perde senza conseguenze. E no, non parlo degli apologeti di Israele, ammesso che esistano ancora elementi del genere e non siano già corsi dinanzi al primo specchio per sputare contro l'immagine riflessa. Parlo dei rappresentanti di una religione che viene infangata senza ritegno, oggi, in Italia.
Non avreste nessuno obbligo di difendere uno stato qualunque sia. Legarvi ad esso nonostante i crimini infiniti, impuniti, devastanti, bulleschi, e non prendere una posizione dicasi una, non pronunciare una parola dicasi una, è una vostra precisa scelta, di cui porterete la responsabilità da oggi e per sempre.
Gli imperi sorgono e poi decadono, l'Europa è agli sgoccioli del suo processo storico e così gli Stati Uniti d'America. Finiranno sepolti dalla loro stessa ipocrisia e mancanza di valori.
Noi abbiamo fiducia in un mondo nuovo, che tarda ad arrivare, è vero, ma che percepiamo e vediamo da lontano come una fiammella tremolante in mezzo a mille tempeste. I popoli dela terra hanno visto.
Ieri, il MoMa di New York è stato occupato da una moltitudine di esseri umani che parlavano il linguaggio di Ghali e di tutti noi, ed ormai è un fiume inarrestabile, che non riuscirete a fermare nonostante tutto. Stop al genocidio. Il colonialismo è abominio. L'occupazione è un crimine.
Fuori dalla storia, fuori dal mondo, fuori dal consesso umano, fuori da ogni cosa che abbia senso e bellezza e grazia. Così siete, così venite percepiti e non ve ne avvedete.
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