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Coloni israeliani estremisti ostacolano aiuti umanitari per Gaza
di
Tamara Gallera
Lunedì i coloni ebrei estremisti in Israele hanno organizzato proteste per ostacolare gli aiuti umanitari inviati nella Striscia di Gaza per i residenti palestinesi che soffrono la fame, la mancanza di acqua pulita e di ripari.
Un gruppo di coloni si è riunito vicino al porto di Ashdod, a circa 38 chilometri (23,6 miglia) a nord della Striscia di Gaza, dove la maggior parte degli oltre 2 milioni di abitanti palestinesi sono alle prese con una crisi umanitaria sempre più grave, che comprende fame, mancanza di acqua pulita e ripari inadeguati.
Mentre la polizia israeliana restava a guardare, i coloni hanno fermato i camion in partenza dal porto, controllando i documenti e ispezionando il carico per determinarne il contenuto e la destinazione.
Nonostante gli avvertimenti di gruppi per i diritti umani e agenzie umanitarie che a Gaza si sta verificando una "catastrofe umanitaria", i coloni hanno affermato che gli aiuti, che includono cibo e carburante, vanno ad Hamas.
Fra le convinzioni espresse, Gaza duemila anni fa era una città ebraica quindi colonie illegali nella striscia sarebbero benvenute e dopo l’attacco transfrontaliero di Hamas contro Israele il 7 ottobre, la gente a Gaza è scesa in strada e ha ballato.
Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 72% degli israeliani si oppone all'invio di aiuti umanitari a Gaza senza il ritorno dei prigionieri israeliani dalla Striscia di Gaza.
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