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Gaza come Abu Ghraib
di
Rossella Ahmad
Il teppista Yoosee Gamzoo ha postato il suo trofeo, la tortura di un uomo palestinese denudato, ferito e disarmato. Così, senza vergogna.
E benedetti siano i social che hanno permesso la circolazione rapida dei crimini commessi in Palestina dai colonialisti anglo-sassoni guidati da Israele. Solo in questo modo il mondo ha potuto vedere, e l' orrore si palpa con mano, dovunque.
Ciò non accadde in Iraq, ad esempio. Gli iracheni non avevano nessuna possibilità di filmare e fare arrivare al mondo esterno la loro realtà. Il crimine allucinante che si consumò in quel paese avvenne praticamente in silenzio, con i giornalisti "embedded" che seguivano le truppe di occupazione nelle loro scorribande criminose. Li ricordo bene, i loro servizi mandati in onda ad un centimetro dai carri armati americani, le veline passate sottobanco e recitate di fronte ad un pubblico ignaro. Una mole infinita di bugie e propaganda definita, senza vergogna, stampa libera.
Fino ad Abu Ghraib.
"Nel novembre 2003, sei mesi appena dall’inizio della guerra in Iraq, il soldato speciale Joseph Darby, rientrato dal congedo, chiese ad un collega nella prigione di Abu Ghraib di raccontargli ciò che era avvenuto durante la sua assenza. Il soldato speciale Charles Graner gli porse due CD che contenevano centinaia di fotografie digitali, molte delle quali riprendevano poliziotti dell’esercito USA e soldati dei servizi segreti mentre commettevano torture ed abusi sui prigionieri: fotografie che da allora sono diventate le immagini più famose della guerra."
Dobbiamo a pochi coraggiosi personaggi la verità su ciò che di terribile avveniva nelle carceri segrete messe rapidamente in piedi nel paese: prima Darby, poi WikiLeaks, mostrarono al mondo gli stupri, le foto degli uomini e delle donne sodomizzati con tubi fosforescenti, con cavi ed oggetti di vario tipo, torturati a morte, incappucciati e con elettrodi applicati su gambe, braccia, genitali, aggrediti da cani, denudati e fotografati nelle pose più sconce e più umilianti per popolazioni notoriamente estremamente pudiche.
Uno scempio di qualsiasi senso umano, la cui rivelazione ad opera anche e soprattutto di Chelsea Manning e Julian Assange resero semplicemente impossibile l'occupazione e misero di fatto fine ad una delle più grandi vergogne dell'era moderna.
Le stesse immagini oggi le vediamo in tempo reale e vengono dalla Palestina. Non chiedetevi neppure per un attimo se quelle immagini possano essere irreali. Appaiono tali nella loro estrema crudeltà ma rappresentano tutto ciò che viene inflitto da decenni alla Palestina ed al Medioriente. Le immagini sono le stesse, da Abu Ghraib a Gaza, passando per Khiam e Gilboa e Ofer e tutti i luoghi in cui l'occupazione schiaccia il volto dei nativi sotto il calcio di uno stivale militare, nel silenzio e nell'omertà della stampa libera.
"Una volta sveglio, lo sarai in eterno" [Friedrich Nietzsche]
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