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03 febbraio 2024
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UE e ASEAN condannano attacchi contro civili: subito accesso umanitario
di Aurora Gatti

L'UE e l'Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN) hanno espresso venerdì "gravi preoccupazioni" per gli sviluppi in Medio Oriente e hanno condannato gli attacchi contro i civili.

In una dichiarazione congiunta successiva al 24esimo incontro ministeriale UE-ASEAN, i due blocchi regionali hanno affermato di aver concordato di condannare tutti gli attacchi contro i civili e "abbiamo preso atto dell'appello di alcuni di noi per un cessate il fuoco duraturo" a Gaza. "Abbiamo chiesto un accesso umanitario rapido, sicuro e senza ostacoli a tutti coloro che ne hanno bisogno, anche attraverso una maggiore capacità ai valichi di frontiera e attraverso una rotta marittima dedicata", si legge nella dichiarazione.

Le due organizzazioni hanno invitato tutte le parti in conflitto a proteggere i civili, ad astenersi dal prenderli di mira e a rispettare il diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario. Inoltre UE e ASEAN hanno chiesto il rilascio "immediato e incondizionato" di tutti gli ostaggi, in particolare donne, bambini, malati e anziani, mentre "alcuni di noi" hanno sottolineato l'importanza della liberazione dalla detenzione arbitraria (il riferimento è ai prigionieri - anche minori - detenuti in Israele senza processo né accesso ad avvocati).

Secondo le stime preliminari, più di 3.000 palestinesi, tra cui 200 donne e ragazze, sono stati detenuti dalle forze israeliane. L'Euro-Mediterranean Human Rights Monitor, con sede a Ginevra, ha recentemente affermato che diversi palestinesi sono stati "torturati a morte" nei campi di detenzione dell'esercito israeliano.

La dichiarazione esorta tutte le parti a lavorare per una soluzione pacifica del conflitto con l’obiettivo di realizzare la soluzione a due Stati basata sui confini precedenti al 1967 in conformità con il diritto internazionale e le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC). "Abbiamo preso atto, e alcuni di noi hanno sottolineato l'importanza, dell'ordine sulle misure provvisorie emesso con sentenza provvisoria della Corte internazionale di giustizia il 26 gennaio 2024" aggiunge la dichiarazione.

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