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Gaza: la Spagna non si piega al diktat occidentale
di
Rossella Ahmad
Mentre la società civile è impegnata nella ricostruzione di un discorso appropriato attorno al genocidio di Gaza ed al martirio della popolazione nativa ad opera di una colonizzazione spietata, i sionisti di noialtri sono impegnatissimi invece nella costruzione della loro personale fiction, fatta di nomi e personaggi inventati e filmati raffazzonati opera dei soliti noti, che ovviamente non hanno nessun riscontro nei media accreditati, neanche in quelli israeliani, se si escludono i tweet di qualche invasato come loro.
Tra gli attori molto civili vi sono quei governi che si sono rifiutati di piegarsi ai diktat genocidi del governo fascista sionista, come il Belgio e soprattutto la Spagna, che si pone oggi come guida autorevole dei paesi liberi.
Ed è al governo spagnolo che Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, ha indirizzato una missiva che posto nei commenti nella sua interezza e qui in brevi stralci tradotti in italiano. Con ringraziamenti infiniti per tutti coloro che restituiscono un po' di giustizia e verità a questo mondo preda di forze maligne.
"Ho notato con grande soddisfazione che sono state soddisfatte le condizioni perché la Spagna possa diventare un attore chiave nella comunità internazionale. Il governo spagnolo e la società spagnola nel suo complesso hanno l’opportunità di fare ancora molto di più per ottenere ciò che – dopo aver ritenuto plausibile che Israele possa commettere un genocidio a Gaza – la Corte internazionale di giustizia (ICJ) dell’ONU: impedire immediatamente ulteriori morti a Gaza e garantire l’accesso agli aiuti umanitari alla popolazione della Striscia."
"Plaudo quindi alla coraggiosa decisione del governo di non sospendere i finanziamenti all'UNRWA (l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi), poiché tale sospensione sarebbe contraria all'ordine della Corte internazionale di giustizia di consentire aiuti umanitari efficaci. Questa decisione dimostra buon senso e riflette la posizione di questa nazione."
"Per raggiungere questo obiettivo, credo che sia giunto il momento di passare da coraggiose dichiarazioni positive ad azioni e misure concrete. Penso di non sbagliare nel ritenere che il governo spagnolo abbia il sostegno della maggioranza della società spagnola - e oserei dire della popolazione europea - per attuare una serie di misure essenziali per contribuire al rispetto delle norme giuridicamente vincolanti stabilito dalla ICJ."
"Tra questi c'è l'urgente sospensione dell'acquisto e della vendita di armi a Israele o la necessità di aumentare la pressione affinché Israele rispetti i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale attraverso cambiamenti nelle condizioni attuali che caratterizzano le relazioni commerciali, politiche e diplomatiche".
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