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02 febbraio 2024
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Operatori Sanitari per Gaza ai colleghi: sensibilizziamo i governi
di Viola Fiore

La Rete di Operatori Sanitari per Gaza ha inviato una lettera alle Federazioni Nazionali delle varie professioni Sanitarie, con l'invito a prendere una posizione decisa chiedendo al governo di attivarsi per il Cessate il Fuoco immediato, per l'Istituzione di Corridoi umanitari che permettano il trasferimento di pazienti gravi e fragili in altri Paesi con Ospedali idonei, per il passaggio di materiale Sanitario e alimentare.

La lettera chiede inoltre di attivarsi inoltre con tutti i mezzi della diplomazia per trovare una soluzione di pace.

La Rete, che si sta allargando agli Operatori Sanitari d'Europa (pertanto la lettera si estende ai colleghi e governi dei paesi UE), è impegnata da tempo in una serie di eventi nazionali dei sanitari solidali con Gaza.

La richiesta principale della rete è quella di un cessate il fuoco immediato e definitivo a Gaza con una particolare attenzione alla solidarietà verso il personale sanitario, colpito sia attraverso gli attacchi dell’IDF agli ospedali gazawi, che rendono impossibile la cura dei numerosi feriti, sia in termini di sanitari morti (374 dall’inizio delle operazioni militari) e feriti.

Le vite dei palestinesi di Gaza - sottolineano i sanitari italiani (ma la rete si sta allargando all'Europa) - "sono in pericolo non solo a causa dei pesantissimi bombardamenti aerei, ma anche per i cecchini ed i carri armati che prendono di mira chiunque si trovi sul loro cammino; le loro vite sono in pericolo perché sono passati tre mesi da quando il blocco che da sedici anni teneva i bambini di Gaza appena sopra la soglia di malnutrizione è stato gravemente inasprito; da tre mesi l’acqua e l’elettricità sono state tagliate ed i camion di cibo sono bloccati al confine."

"Le vite sono in pericolo perché più di 370 operatori sanitari sono stati pesi di mira ed uccisi dall’esercito israeliano. Il personale medico responsabile della cura dei malati e dei feriti, così come gli ospedali, vengono deliberatamente attaccati."

"Di fronte a tutti questi orrori, alla violazione di ciò che la nostra professione si propone di preservare, noi operatori sanitari siamo al fianco del popolo di Gaza e solidali con i nostri colleghi palestinesi. Noi operatori sanitari uniamo le nostre voci condividendo questo discorso nei quattro angoli del mondo.
Denunciamo con la massima fermezza i crimini di guerra che si stanno verificando a Gaza, chiediamo sanzioni contro Israele affinché questo massacro abbia fine.
Chiediamo un cessate il fuoco e la fornitura di aiuti umanitari e medici a Gaza".

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