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Crosetto: Italia si offre di guidare missione nel Mar Rosso
di
Pierpaolo Minardi
Roma, Parigi e Atene si sono offerte di guidare una missione navale sostenuta dall’Unione europea volta a proteggere le navi dagli attacchi degli Houthi yemeniti nel Mar Rosso. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto dopo un incontro con i suoi omologhi dell’Unione.
“Italia, Grecia e Francia hanno dato la loro disponibilità a guidare la missione. La Spagna si è offerta di ospitare il suo quartier generale. Non è una competizione, l’importante è che sarà una missione congiunta e che coinvolgerà il maggior numero possibile di Paesi europei”, ha detto Crosetto.
All’inizio della giornata, il ministro della Difesa greco Nikos Dendias ha dichiarato su X che l’offerta della Grecia è stata accettata, in apparente contraddizione con le parole di Crosetto.
Gli Houthi sostenuti dall’Iran hanno preso di mira le navi commerciali nel Mar Rosso, in particolare quelle dirette in Israele, da novembre. Dicono che i loro attacchi mirano a fare pressione su Israele affinché fermi il suo attacco mortale sulla Striscia di Gaza, spingendo gli Stati Uniti e il Regno Unito a lanciare attacchi aerei di ritorsione su obiettivi all’interno dello Yemen.
Il Mar Rosso è una delle rotte marittime più utilizzate al mondo per le spedizioni di petrolio e carburante.
Crosetto ha detto che anche l'Italia si è offerta di contribuire con una nave per l'intera durata della missione.
“Dobbiamo adottare strumenti che ci permettano di affrontare crisi mortali, come le guerre, in modo rapido. Se non combiniamo la democrazia con velocità e pragmatismo, rischiamo che gli attori non democratici ci battano nel medio e lungo termine”, ha detto Crosetto.
Ha aggiunto di essere lieto di vedere che questa volta l'UE ha agito rapidamente sulla questione.
Ha anche affermato che gli attacchi degli Houthi rappresentano “un atto di guerra, non solo fisico ma anche ibrido, con la loro strategia di interrompere la comunicazione tra alcuni paesi, colpendo le loro economie e aiutando altri, come Russia e Cina, le cui navi non vengono attaccate.”
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