Sudafrica: reagiranno a caso presso ICJ ma abbiamo fatto nostro dovere
di Anna Carla Amato

Martedì, Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha messo in guardia contro “campagne sistematiche di reazione” che potrebbero prendere di mira il Sud Africa per far deragliare il successo della causa presso la Corte internazionale di giustizia e ostacolare la realizzazione di risultati e misure efficaci.

In un discorso al Comitato Esecutivo Nazionale dell'ANC, riflettendo sulla posizione del Paese sul genocidio di Gaza e sulle tensioni in Medio Oriente, Ramaphosa ha affermato: "Mentre riflettiamo su questo argomento dobbiamo essere consapevoli che il nostro successo ha messo in luce non solo le atrocità commesse dallo Stato di Israele , ma ha anche messo in luce la bancarotta morale di quei paesi che, con i loro atti di omissione e commissione, stanno permettendo che il genocidio abbia luogo a Gaza sotto i loro occhi. Lo diciamo con umiltà, senza puntare il dito."

Ramaphosa ha anche ipotizzato che le campagne di lotta potrebbero prendere di mira le elezioni anticipate del Sud Africa. Ha detto che il caso della Corte Internazionale di Giustizia potrebbe innescare forze che vorrebbero incitare un cambio di regime, ma ha comunque sostenuto che il Sudafrica ha adempiuto al suo dovere morale e a ciò che i suoi valori dettano.

Ha chiesto il sostegno dell’African National Congress (ANC), che condurrà i negoziati tra Palestina e “Israele” dopo che alla nazione sarà stato chiesto di mediare le discussioni utili a trovare soluzioni che porrebbero fine al genocidio a Gaza.

Nella sua dichiarazione, Ramaphosa ha anche reso omaggio a coloro che hanno sostenuto il Sudafrica nella Corte internazionale di giustizia. Ha affermato che il sostegno del Sud Africa al popolo palestinese è vicino ai principi, ai valori e alla lotta dell'ANC.

Si è rivolto alle masse sudafricane che si sono mobilitate in solidarietà con la Palestina, Gaza e la loro nazione presso la Corte Internazionale di Giustizia, così come al team legale sudafricano e ai ministri che hanno preparato tutti i documenti necessari per sollevare un caso ben costruito contro l’occupazione israeliana.

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