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Cara Sen. Segre, rispettiamo vittime della Shoah ma anche quelle di Israele
di
Giuseppe Salamone *
La questione è spinosa perché la Senatrice Liliana Segre, per cui nutro rispetto soprattutto per la sua storia drammatica vissuta da bambina, mi sembra sia diventata intoccabile dal punto di vista critico.
Innanzitutto ci tengo a precisare che se fossi vissuto nella sua epoca, sarei stato dalla parte opposta rispetto a quella a cui si ispirano pubblicamente personaggi come i La Russa. Pertanto avrei lottato per fare in modo che lei non venisse perseguitata e mandata nei campi di concentramento.
Detto questo, ho ascoltato un suo video dove mi sento attaccato, come tantissimi altri, per alcuni motivi: il 27 gennaio non abbiamo messo in discussione ciò che è successo durante la seconda guerra mondiale. Se lei pensa che sono state mescolate le cose per questo scopo, si sbaglia di grosso. C'è l'organo massimo di Giustizia a livello internazionale il quale dice, senza lasciar spazio a interpretazione, che ci sono tutte le prove di un possibile genocidio in atto. Quindi, quando come dice lei si mescolano le cose, lo si fa perché le similitudini, seppur con le dovute differenze, ci sono tutte.
Inoltre non credo che qualcuno le stia chiedendo di discolparsi in quanto ebrea per ciò che fa Israele. Si sta solamente aspettando con ansia una parola a favore del martoriato popolo palestinese e una condanna verso il governo israeliano come giornalmente la chiedete per Hamas a chi difende i bambini palestinesi. Questo proprio perché alcune cose dette da lei avrebbero un peso, un significato e un impatto enorme. Soprattutto sull'opinione pubblica.
Concludo: lei sottolinea che si vuole "togliere agli ebrei il ruolo di vittime per antonomasia". Gli ebrei vittime lo sono state e personalmente glielo riconoscerò fino all'ultimo respiro, ma non si può negare che gran parte della società israeliana, di questo ruolo di vittime, ne ha ampiamente abusato per martoriare un altro popolo. E non lo dico io, lo dicono le dichiarazioni dei diretti interessati.
Cara Senatrice, le vittime vanno riconosciute sempre. E oggi, le vittime, sono i Palestinesi. Anzi, sono vittime dal momento in cui è stato riconosciuto il ruolo di vittime agli ebrei.
Con rispetto e tanta, ma tanta delusione...
* Coordinatore Commissione Esteri dell'Osservatorio
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