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13 anni: ucciso con suo fratello dai cecchini di Israele
di
Giuseppe Salamone *
In Palestina due fratelli si abbracciano morti perché sterminati dai cecchini dell'esercito israeliano.
Hanno prima sparato al fratello minore di 13 anni e mentre il maggiore di 20 anni andava a prestargli soccorso per cercare di salvarlo, hanno sparato anche a lui.
La loro fotografia dovrebbe essere su tutte le prime pagine dei giornali, soprattutto oggi che ricorre il giorno della memoria. Invece vige una censura vergognosa e chi si oppone a questi massacri viene accusato di essere antisemita e vietato dal manifestare.
Io mi chiedo come si possa ricordare oggi lo sterminio degli Ebrei e voltarsi dall'altra parte per lo sterminio dei Palestinesi. Se oggi potessero parlare tutti coloro che furono sterminati allora, sicuramente prenderebbero le difese del Popolo Palestinese.
Chi oggi si arroga il diritto di sottomettere un Popolo e di fare pressioni affinché si ricordino solo le loro sofferenze, è gente pericolosa e miserabile che usa strumentalmente una storia dolorosa per meri interessi criminali di parte. E non c'è cosa peggiore.
Chi oggi ricorda unilateralmente sta trasformando il "mai più" in "ancora" e sta facendo in modo che fratelli continuino ad abbracciarsi nel peggior modo possibile: morti...
* Coordinatore Commissione Esteri dell'Osservatorio
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