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27 gennaio 2024
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ICJ: non parla di cessate il fuoco ma vieta di uccidere
di Alessandro Ferretti *

Per fare chiarezza sulla questione del cessate il fuoco sì/no da parte della Corte dell'Aja. La disposizione della corte recita testualmente che Israele deve garantire, con effetto immediato, che *le sue forze militari* *non uccidano palestinesi* e *non causino loro danni fisici o mentali*.

Per non parlare poi dell'obbligo di ripristinare i servizi di base e consentire l'accesso agli aiuti umanitari, che ovviamente implica di non bombardare sia gli aiuti che le organizzazioni che li distribuiscono.

Quindi, chiunque affermi (come si stanno affrettando a fare moltissimi media) che la Corte ha dato il via libera alla prosecuzione dell'"operazione militare israeliana" non sa leggere oppure (più probabilmente) è in piena malafede e cerca di ingannare l'opinione pubblica per favorire la prosecuzione della strage.

Ora rimane da capire cosa succederà dopo la decisione della Corte dell'Aja. In Israele la situazione è impossibile: la popolazione è pesantemente manipolata da una propaganda genocidaria totalitaria, e per Netanyahu proseguire la guerra è l'unico modo per evitare di perdere il potere e venire pure processato. Difficile immaginare cambiamenti decisivi da quella parte.

Il paese dal quale invece potrebbe venire qualche novità positiva sono gli Stati Uniti. Un sondaggio pubblicato ieri mostra che il 35% degli statunitensi ritiene che Israele stia perpetrando un genocidio (il 36% è di opinione opposta, il resto indeciso). Stante l'enormità del crimine, il 35% è una percentuale estremamente elevata che non potrà che salire con il tempo e anche grazie alla decisione della Corte.

Non solo: tra gli elettori democratici, la percentuale di chi pensa che ci sia un genocidio in atto è già al 49%, così come nella fascia tra i 18 e i 29 anni da dove verrà la grande maggioranza dei militanti impegnati nella prossima campagna presidenziale.. e inoltre, d'ora in poi, fornire armi a Israele espone il fornitore alla non trascurabile accusa di complicità in genocidio.

Biden diventa quindi il personaggio chiave della vicenda: vedremo come deciderà di comportarsi. Se avesse cuore e raziocinio non ci sarebbero dubbi, ma dato che ha già mostrato più volte di essere spettacolarmente carente su entrambi i fronti sarà meglio che l'opinione pubblica continui a pressare in ogni modo, fino a quando questa tragedia inenarrabile non finirà con uno stato palestinese, libero e indipendente.

* Coordinatore Commissione Pace dell'Osservatorio

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