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Enrico Berlinguer e il partito di allora su Palestina e Israele
di
Lionello Fittante
Oggi sono stato alla mostra su Berlinguer (1). Ci tornerò, una volta non basta.
Mille ricordi, mille suggestioni, Mille ragionamenti. Fatti, da fare, da rifare.
Non dico nulla al proposito.
Però ho rivisto, e qui ripropongo, alcuni manifesti del PCI, che trovo ancora di una contemporaneità (purtroppo, verrebbe da dire) e coerenza grandiose.
Li posto con la mente a quei tanti, anche tra chi si professa di sinistra, dapprima di fronte alla guerra in Ucraina e ancor più nel conflitto israelo-palestinese, si pone, con implicita accettazione se non addirittura complicità, ancora con un atteggiamento assolutorio, comprensivo: la 'comprensibile reazione', 'che altro si può fare', una pace 'giusta', e via elencando.
Quei manifesti, e quelle parole d'ordine in cui ancora mi ritrovo, invece recitano:
-È LA DEMOCRAZIA CHE SCONFIGGE IL TERRORISMO.
- NON SI SCONFIGGE LA MORTE CON LA MORTE.
- NIXON NON CONTARE SULL'ITALIA.
- L'ITALIA NON SARÀ LA PORTAEREI AMERICANA PUNTATA CONTRO IL MEDIO ORIENTE.
- DIFENDIAMO I DIRITTI DEL POPOLO PALESTINESE E DI TUTTI I POPOLI ARABI.
- IL MONDO CIVILE CONTRO LA FOLLIA OMICIDA DEI GOVERNANTI ISRAELIANI.
- BASTA CON LE STRAGI, UNA PATRIA AI PALESTINESI.
- PACE IN MEDIO ORIENTE.
Ecco, c'è tutto: scelte precise sui singoli avvenimenti, ma una visione del mondo, dei diritti, della democrazia, contro ogni servilismo verso 'l'amico americano', la distinzione tra popolo e governanti israeliani, ecc ecc.
Insomma c'era un partito che oggi non c'è più.
(1) Mostra "I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer", fino all'11 febbraio 2024 presso il Mattatoio di Roma, Piazza Orazio Giustiniani, 4 – Roma, Padiglioni 9A e 9B
Orari: dal martedì al giovedì dalle ore 14,00 alle 20,00;
dal venerdì alla domenica dalle ore 11,00 alle 19,00;
Lunedì chiuso
INGRESSO GRATUITO
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