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La bugia di Israele secondo cui il bersaglio è Hamas
di
Alessandro Ferretti *
Le bugie del governo israeliano secondo cui il bersaglio del massacro di Gaza è Hamas sono svelate (anche) dalla situazione in Cisgiordania, oggetto di un'ondata repressiva fascista che non risparmia nessuno.
Una delle ultime vittime di questa repressione è Khaled Seifi, direttore del centro culturale Ibdaa a Betlemme, che da 30 anni coinvolge più di 2.000 tra bambini, giovani, donne uomini, fornendo formazione, reddito, occupazione, e attività rivolte allo sviluppo dell’infanzia, della crescita e “della cultura democratica e dell’accettazione degli altri, lontano da tutte le forme di pregiudizio”.
In un'intervista al Ilmanifesto.info, Khaled aveva raccontato di aver già subito arresti, «tante volte come tutti i palestinesi». E che le truppe israeliane, sebbene «Ibdaa» sia conosciuto per le sue attività sociali, erano entrate più volte nel centro distruggendo i computer e causando danni per 600mila shekel (circa 150mila euro).
Da giovedì, Khaled Seifi è diventata una delle 5.980 persone arrestate dall'esercito israeliano in Cisgiordania a partire dal 7 ottobre. Giusto ieri suo figlio Aysar Alsaifi ha annunciato che Khaled è stato condannato a 5 mesi di detenzione amministrativa, ovvero senza che nei suoi confronti sia stata formulata alcuna accusa e senza possibilità di farsi assistere da un avvocato. Tale detenzione è per di più prorogabile a piacimento dal governo israeliano.
Khaled Seifi soffre di varie malattie ossee e alla schiena, e prende farmaci continui che gli permettono di mantenere stabile la sua salute.
La sua carcerazione arbitraria, da sola, è già sufficiente a smascherare le bugie deliberate di chi ancora sostiene che lo scopo del massacro di Gaza sia liberare gli ostaggi.
* Coordinatore Commissione Pace dell'Osservatorio
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