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L'Italia nel Mar Rosso: ci rimettono sempre i più deboli
di
Renato De Vecchis
Il bilancio della iniziativa diplomatica europea per la questione della Striscia di Gaza è fallimentare. Infatti Netanyahu non arretra di un millimetro rispetto alla sua sbandierata contrarietà alla ipotesi dei "due popoli due stati" e non fa ammenda della impostazione sanguinosa che ha voluto imprimere alla campagna bellica israeliana di occupazione della Striscia di Gaza.
Molti italiani hanno seguito la sciagurata linea della Meloni di adesione incondizionata alla causa israeliana per remissività rassegnata rispetto alle direttive del blocco statunitense-sionista dominatore della finanza internazionale. Ora però si trovano a dovere fare i conti con i riflessi spiacevoli della loro scelta di appoggiare la strategia genocidaria di Netanyahu a Gaza evitando di professare una deplorazione ufficiale del suo operato con il voto sulla specifica risoluzione di condanna promossa dal Sudafrica alla Assemblea dell'ONU.
Con l'invio della prima nave da guerra nel Mar Rosso siamo finiti nella lista dei "cattivi" stilata dai miliziani Houthi dello Yemen, responsabili di azioni di aggressione corsara contro le navi di passaggio per lo Stretto di Bab- el- Mandeb in direzione del Canale di Suez e del Mediterraneo. Dunque il nostro commercio marittimo corre il rischio di essere sabotato nel corso del passaggio dei mercantili lungo le coste dello Yemen in direzione del canale di Suez.
Si stima che il trasporto navale in quelle acque riguardi il 16% circa delle importazioni italiane di beni in valore. Inoltre si calcola che attraverso quella rotta transiti un terzo del traffico mondiale di navi-container e il 40% del commercio Asia-Europa.
L'approdo a un porto italiano delle navi, fra cui le petroliere e le navi gasiere veicolanti gas liquefatto provenienti dai Paesi del Golfo Persico, sarà quindi gravato da un surplus di molte decine di migliaia di kilometri e quindi ritardato di circa dieci giorni, il che comporterà aumento dei prezzi dei prodotti importati.
La linea guerrafondaia e di apologia del fascismo sionista abbracciata convintamente e devotamente dal lobbista di armamenti Crosetto e dalla vestale del tempio neo-con Giorgia Meloni sta producendo i suoi frutti. Altri sacrifici attendono i consumatori e contribuenti italiani perché gli eventuali decantati aumenti in busta-paga saranno totalmente riassorbiti e sopravanzati dagli aumentati costi per beni di prima necessità.
In questo modo, mentre a causa delle collusioni internazionali - anche quella del governo italiano - muoiono da 100 giorni decine di migliaia di innocenti, finiranno in miseria altri cittadini italiani a reddito insufficiente. Una penalizzazione immeritata per chi, fra loro, guarda al lato umano della questione palestinese e condanna in genocidio in atto ottenendo l'ostracismo da parte dei poteri forti.
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