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Il futuro degli orfani di Gaza
di
Federica Pighetti
Non è divisione, è degradazione.
Si lotta per restare umani e Gaza ci ricorda fino a che punto la stiamo perdendo questa lotta.
Sono contenta che abbiamo fatto a gara per accogliere i bambini ucraini, che il ministero dell'istruzione ci ha invitato ad avviare piani di integrazione e ha mandato circolari in cui esprimeva solidarietà ai civili. Ma di questi bambini coperti di sangue e di fame e di freddo che ne vogliamo fare?
Di quelli che restano vivi che ne faremo? Li affideremo, perché se ne prenda cura, a quello stesso governo che li ha bombardati uccidendo i loro fratelli, i loro padri, le loro madri?
Non vi sembra assurdo? Quelli che restano, i più fortunati, cresceranno come i figli dei desaparecidos, non è una condanna anche questa?
Beata la terra che non ha bisogno di eroi, quella che ne ha bisogno produce quelli che può. Non vi sconvolgano i martiri, a chi non può sperare in una vita bella non si può negare di scegliere una morte che almeno ai suoi occhi sembri bella.
Intanto, è l'umanità che stiamo assassinando.
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