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Cosa ha risposto Israele nella Corte internazionale oggi
di
Mauro W. Giannini
L’avvocato israeliano Tal Becker ha risposto alle
Ha poi parlato di "Hamas, e del suo insaziabile desiderio di versare il sangue ebraico, con il sostegno iraniano".
“Il conflitto armato, anche quando pienamente giustificato e condotto legalmente, è brutale e costa vite umane, in particolare quando la milizia in questione prende di mira specificamente civili e strutture civili, e quando è palesemente indifferente a causare vittime civili dalla propria parte”, ha detto Shaw evitando di far riferimento alle norme internazionali e risoluzioni ONU secondo cui un popolo occupato ha diritto a sollevarsi in armi contro l'occupante, che peraltro non gli ha mai risparmiato angherie di ogni sorta.
Parlando dell'intenzione di israeliana di commettere genocidio ha negato che tale intenzione esistesse e se anche esistesse potrebbe essere affrontata dal “sistema legale solido e indipendente di Israele”, quindi la liquidato le dichiarazioni dei politici di Tel Aviv come espressione di "preoccupazione".
Che i civili a Gaza abbiano sofferto non è in discussione, ma è tutta colpa di Hamas.
“Quando una popolazione è governata da un’organizzazione terroristica che si preoccupa più di annientare i suoi vicini (ma non sono vicini, cono occupanti, ndr) che di proteggere i propri civili, ci sono sfide acute nel proteggere la popolazione civile”, ha detto alla corte l’avvocato israeliano Galit Raguan chiedendo di respingere la richiesta di misure provvisorie.
Entro la fine del mese è prevista la decisione sulle misure preliminari. Nel frattempo altre migliaia di civili palestinesi moriranno e gli amici di Tel Aviv hanno scatenato un'altra guerra in Yemen.
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