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11 gennaio 2024
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Israele: ebrei pro-Gaza 1,8%, militanti aggrediti, obbiettori arrestati
di Mauro W. Giannini

La polizia di Gerusalemme ha brutalmente disperso il 10 gennaio una manifestazione contro le atrocità commesse da Israele a Gaza. Tre manifestanti sono stati arrestati mentre chiedevano il cessate il fuoco e la restituzione di tutti gli ostaggi.

Già in precedenza manifestazioni erano state disperse con la violenza. Il 30 dicembre è accaduto a dei giovani manifestanti israeliani che tramite megafono gridavano "Bibi, Bibi (il diminutivo di Netanyahu) non puoi nascondere che stai commettendo un genocidio".

IL 23 dicembre la polizia ha attaccato dei giovani attivisti di Israele che portavano uno striscione con la scritta "Fermate il genocidio a Gaza". Lo striscione gli è stato strappato di mano e sequestrato.

Gaia Dan, una militante del blocco anti-occupazione ha diffuso un video in cui spiegava che chi come lei si oppone all'occupazione viene minacciato e aggredito o arrestato. Ha detto che la libertà di espressione è limitata.

Vi sono anche obbiettori di coscienza, che per non attaccare gli abitanti di Gaza si rifiutano di svolgere il servizio militare e vengono per questo arrestati. Alcuni, come i membri di gruppi ortodossi, sono esclusi per legge dal servizio militare per via del loro credo religioso che gli vieta di usare armi, ma poi vengono malmenati dai soldati israeliani, come si vede in alcuni video. In uno, uno di loro viene aggredito da un soldato e buttato a terra.

Purtroppo questi coraggiosi che vanno controcorrente pagando di persona sono una esigua minoranza, dal momento che i sondaggi hanno dimostrato come solo l’1,8% degli ebrei israeliani pensa che Israele stia usando troppa potenza di fuoco a Gaza. Questo emerge da un sondaggio dell'Israel Democracy Institute citato da Time a metà novembre.

Alla fine di dicembre, da nuovi sondaggi emergeva che l’83% della popolazione israeliana sostiene l’idea dell’“emigrazione volontaria”. Fra questi anche parlamentari di opposizione della cosiddetta "sinistra" che teorizzano come essere dispersi nei paesi del mondo sia meglio che vivere a Gaza.

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