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10 gennaio 2024
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Israele contro giornalista: dopo moglie e figli gli uccide i nipoti
di Tamara Gallera

Dopo il figlio superstite, altri due parenti di Wael Al-Dahdouh, direttore dell'ufficio di Al-Jazeera a Gaza, sono stati uccisi lunedì in un raid che ha preso di mira la loro auto a Rafah, secondo quanto riferito dal Ministero della Sanità di Gaza e da alcuni loro parenti.

Al-Dahdouh aveva saputo in diretta della uccisione della moglie e delle due figlie con un bombardamento. Poi anche lui era stato preso di mira restando vivo mentre il cameraman che lo accompagnava è stato ucciso. Il primogenito, Hamza Al-Dahdouh, anche lui giornalista, è stato ucciso assieme al suo collega fotoreporter il 7 gennaio. Ora Israele ha preso di mira i nipoti, vittime designate, visto che hanno puntato all'auto.

Si deve pensare che nessuna di queste morti sia un caso ma che vi sia un disegno contro Al-Dahdouh, il quale anche dopo la morte del figlio aveva preso la parola contro chi vuole farlo tacere.

Un portavoce del ministero della sanità a Gaza ha detto che l'esercito di occupazione “ha ucciso tre cittadini, prendendo di mira un'auto civile”, e ha offerto le sue condoglianze a Wael Al-Dahdouh.

Un giornalista ha confermato all'Agence France-Presse che i due fratelli, Muhammad e Ahmed Al-Dahdouh, erano suoi nipoti. Le scene girate dall'Agence France-Presse mostravano la distruzione del tetto dell'auto e il processo di estrazione di un corpo da esso.

Secondo uno dei loro parenti, Muhammad e Ahmed Al-Dahdouh prima dei bombardamenti israeliani vivevano con la loro famiglia nei territori palestinesi settentrionali vicino a Gaza, prima di fuggire nel sud, arrivando due settimane dopo a Rafah.

Il numero di giornalisti uccisi a Gaza è salito a 112. Molti di essi sono stati presi di mira deliberatamente, perché il racconto della verità proveniente da Gaza è scomodo, tanto che alcuni reportage fotografici sono stati usati dal Sudafrica a sostegno della denuncia per genocidio contro Israele presentata alla Corte Internazionale di Giustizia.

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