Deportare i palestinesi piano nazista: da africano dico no!
di Soumaila Diawara

Vorrebbero copiare “il piano Madagascar” dei nazisti? Si chiama deportazione!

Ciò che Israele sta organizzando con il Congo, cioè trasferire i palestinesi di Gaza in Congo, si chiama deportazione.

Se le trattative dovessero arrivare in porto, non solo il Congo sarà chiamato a rendere conto della sua complicità, ma tutta l’Africa per il suo silenzio e la sua complicità, soprattutto l’Unione Africana (UA).

I padri fondatori dell’UA non avrebbero mai permesso un progetto del genere, soprattutto contro un popolo oppresso da quasi un secolo. Da Modibo Keita, Haile Selassie, Sekou Touré e Kwame N’Krumah fino a coloro che sono stati ammazzati o chi ha subìto danni irreversibili per la libertà, da Mandela, Sankara, Samora Michele, Patrick Lumumba, Cabral, Jerry, Bari Mania Sara e via discorrendo.

Lo dico da maliano, anzi, africano. Se i popoli che sono stati oppressi, tutt’ora oppressi dalle politiche prepotenti delle potenze, sono complici dell'oppressione e la deportazione di un altro oppresso, oltre ad essere vergognoso, si vende la propria dignità per due soldi insultando e sputando sull’anima di chi ha dato la propria vita per la loro libertà come Lumumba.

Se fosse una decisione degli abitanti di Gaza, avrei accettato senza nessun problema. Però non è così, si tratta di una deportazione, svuotare un territorio del suo popolo ed appropriarsi con la forza delle armi nel silenzio totale e senza vergogna. Se gli abitanti di Gaza dovessero opporre resistenza, verranno tutti massacrati e nel silenzio totale.

Tutto ciò sta avvenendo con il silenzio e la complicità dell’Europa degli USA.

Non in mio nome.

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