 |
Social network: libera informazione su Israele e Palestina
di
Gugliemo Mengora
Mentre qualcuno pensa che questa gente viva nelle caverne, Sayyed Nasrallah nel suo discorso di oggi ringrazia i social network "che diffondono al mondo la verità su Israele".
La comunicazione peer-to-peer non mediata ha cambiato il mondo per sempre e questo cambiamento non si può arrestare. Il vecchio mondo sta morendo e l'instabilità sociale e politica che questo porterà è di molto sottovalutata.
Su Internet gira "Commander Kitty", un cartone animato in stile manga che mostra gli operativi di Hamas (come gattini) combattere contro le malvagie forze del male israeliane come Daitarn 3 faceva contro i meganoidi. Realizzato da un nord-coreano, è diventato popolare anche in Giappone.
Nel frattempo i ragazzini cinesi pubblicano vignette satiriche come quella nei commenti in cui prendono in giro Israele usando Doraemon, il gatto giapponese molto popolare anche in Cina ("Cosa? I bambini di Gaza sono Hamas? Il personale medico è anch'esso Hamas? Cosa, anche io sono Hamas?").
Perché gattini? Perché questa gente non vive nelle caverne, anche se qualcuno continua a pensarlo.
Trivia: perché il simbolo della Resistenza palestinese è il Triangolo Rosso?
La comunicazione peer-to-peer non mediata ha cambiato per sempre il mondo. Ritornare allo status ante quo, nonostante le illusioni di molti, è semplicemente impossibile. Comprimere questa libertà è impossibile. Semplicemente il mondo di prima non esiste più.
Qualche settimana fa TikTok aveva risposto al governo USA che voleva imporre loro di cambiare "l'algoritmo" per non evidenziare i contenuti pro-Palestina con una nota lapidaria: l'algoritmo non c'entra niente, è proprio che i giovani sono pro-Palestina e nessuna modifica dell'algoritmo farà cambiare loro idea. Perché ne hanno già parlato fra di loro, senza filtri, e hanno già deciso.
Un bellissimo video ci spiega questo concetto. La bambina nel video, che avrà 10-11 anni, è una fan di Starbucks e vuole sempre andare nella nota catena USA (oggetto di boicottaggio pro-Gaza come altre compagnie ritenute vicine a Israele, ndr).
"Vuoi andare da Starbucks?
No.
Perché?
Perché noi stiamo con la Palestina.
Noi siamo con la Palestina?
Si.
Mi piace. Va bene. E io lo so che tu adori Starbucks e non ti sei proprio lamentata".
Tornare a prima è impossibile.
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier
diritti
|
|