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Attacco a Beirut mostra che il genocidio a Gaza è una scelta
di
Giuseppe Salamone *
Il bombardamento del Libano ci dice parecchie cose, alcune già note da tempo ma che quei pennivendoli che si fanno chiamare giornalisti, gli analisti "competenti" a gettone e i governanti occidentali non vogliono vedere perché palesemente in malafede.
Per eliminare Hamas da Gaza hanno sterminato oltre 30 mila persone di cui oltre 1/3 bambini e distrutto un intero territorio, mentre per infiltrarsi in un altro paese riescono a farlo e a colpire chirurgicamente praticamente riducendo i "danni collaterali" ai minimi termini.
L'attacco a Beirut di ieri ci consegna una foto abbastanza nitida dello Stato terrorista di Israele: intanto conferma che Israele possiede un'intelligence in grado di colpire chirurgicamente e con una precisione assai elevata, poi attaccando membri di Hamas che si trovano in Libano invece che in Egitto e Qatar ci dimostra che vogliono provocare una reazione.
Questo perché sanno benissimo che il Libano, a differenza di Egitto e Qatar, ha più probabilità di rispondere e quindi di espandere il conflitto. Espansione del conflitto che ha, come obiettivo, quello di coinvolgere l'Iran perché sanno benissimo che in quel caso scenderanno in campo anche i "poliziotti del mondo" a stelle e strisce.
È chiaro che l'obiettivo israeliano, con l'appoggio degli Usa, è quello di coinvolgere l'Iran attraverso Hezbollah in un conflitto più grande in Medio Oriente e creare una destabilizzazione su larga scala. Questo perché quell'area è come un domino, basta far cadere la prima pedina e tutte le altre seguiranno a ruota.
Altrimenti non si spiega l'appoggio spudorato per tutto ciò che Netanyahu e Company stanno combinando davanti agli occhi di tutto il mondo negli ultimi due, quasi tre mesi. I paesi del Medio Oriente, alcuni che hanno aderito ai Brics mentre altri che anziché guardare agli Usa guardano a Russia, Cina, India e Brasile rappresentano una seria minaccia agli interessi e all'egemonia di Washington.
Il timore degli USA è che in quell'area inizino a scambiare il petrolio in valuta nazionale anziché in dollari, quindi è necessario bloccare questo processo. E per bloccare questo processo serve fare in modo che l'Iran non completi il programma nucleare per consentire a Israele di essere l'unico l'unico paese dotato di armamenti nucleari nell'area.
Lo scrissi sin da subito e oggi ne sono più convinto che mai. Semplicemente perché incrociando i puntini, la linea che esce non può che essere questa.
Piccola parentesi: non fatevi ingannare dalle timide prese di distanza o dal ritiro della portaerei Gerald Ford, semplicemente perché se ci dovesse essere bisogno arriveranno quelle delle colonie Europee.
Il bombardamento in Libia vi ricorda qualcosa? La nave che hanno appena ritirato serve per spostarla a ridosso di Taiwan in ottica anti Cinese visto che a breve si terranno le elezioni.
Resta il fatto che questo bombardamento a oggi ci dimostra una cosa inconfutabile, nonché che il massacro di civili Palestinesi messo in atto in soli tre mesi attraverso bombardamenti indiscriminati è voluto. Questo, ripeto, si chiama genocidio. Non è né diritto di difendersi tantomeno di esistere. Chi pronuncia ancora queste ultime parole, ancora, è chiaramente in malafede oltre a essere complice.
P.S: vedrete che nelle prossime ore gli USA usciranno con qualche dichiarazione timida come a voler prendere le distanze. Sono balle solo per la propaganda, balle colossali per chi abbocca la qualsiasi.
* Coordinatore Commissione Esteri dell'Osservatorio
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