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Autorità palestinese: Blair si distanzi da espulsione abitanti da Gaza
di
Tamara Gallera
Lunedì le autorità palestinesi hanno esortato l’ex primo ministro britannico Tony Blair a non farsi coinvolgere nei piani israeliani che cercano di espellere quasi 2 milioni di palestinesi da Gaza secondo quella che i funzionari israeliani chiamano “evacuazione volontaria”.
In una dichiarazione, il Ministero degli Esteri dell’Autorità Palestinese, con sede in Cisgiordania, ha affermato che sta seguendo “con grande interesse” le notizie diffuse dai media israeliani secondo cui Blair sarebbe a capo di una squadra che lavorerà per l’evacuazione “volontaria” dei palestinesi da Gaza, e starebbe tenere riunioni con alcuni paesi sulla questione.
Ha aggiunto che se queste notizie fossero corrette, allora considererà i suoi passi "ostili al popolo palestinese e ai suoi diritti nella sua patria", nonché "una flagrante violazione del diritto internazionale e ostile all'umanità".
Domenica, il canale israeliano 12 aveva riferito che la settimana scorsa Blair ha visitato Israele e ha avuto incontri con il primo ministro Benjamin Netanyahu e altri funzionari israeliani.
Il canale ha aggiunto che Israele sta progettando di nominare Blair mediatore tra Israele e i paesi occidentali per convincerli ad accogliere i rifugiati palestinesi da Gaza.
Una fonte vicina a Blair ha poi smentito la notizia, secondo il quotidiano Jerusalem Post.
Il governo israeliano deve ancora commentare il rapporto, ma diversi funzionari israeliani, tra cui il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, hanno espresso sostegno al cosiddetto piano di “evacuazione volontaria”.
Blair è stato inviato ufficiale del Quartetto per il Medio Oriente, un forum composto da UE, Russia, Nazioni Unite e Stati Uniti per facilitare il processo di pace nella regione.
Durante la sua missione, i leader palestinesi lo hanno accusato di essere filo-israeliano.
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