Macron chiede a Netanyahu cessate il fuoco duraturo e tutela dei civili
di Pierpaolo Minardi

Mentre Israele compiva 16 nuovi massacri in 24 ore, Emmanuel Macron ha chiesto un “cessate il fuoco duraturo” a Gaza durante una telefonata con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. "La Francia lavorerà nei prossimi giorni in collaborazione con la Giordania per realizzare operazioni umanitarie a Gaza", ha affermato in una nota la presidenza francese.

I nuovi massacri hanno preso di mira intere famiglie, provocando 195 morti e 325 feriti, come ha detto mercoledì il portavoce del Ministero della Sanità palestinese a Gaza, Ashraf al-Qudra. I nuovi massacri portano il numero totale dei palestinesi uccisi nella guerra israeliana in corso a Gaza a 21.110 mortu e 55.243 feriti dal 7 ottobre, soprattutto bambini e donne.

Macron, alleato di Netanyahu dall'inizio dell'aggressione a Gaza il 7 ottobre, ha espresso al premier israeliano la sua "più profonda preoccupazione" per le morti civili e l'emergenza umanitaria a Gaza. Ha inoltre insistito sull’importanza delle misure per porre fine alla violenza dei coloni israeliani contro i civili palestinesi nella Cisgiordania occupata e per prevenire nuovi insediamenti pianificati.

In una conversazione telefonica all’inizio di dicembre, il presidente francese aveva esortato Netanyahu ad aprire un importante passaggio per fornire gli aiuti tanto necessari nella Striscia di Gaza. Il checkpoint "Kerem Shalom" era responsabile dell'ingresso del 60% delle merci nella Striscia assediata prima dell'inizio dell'aggressione israeliana.

Macron ha ora parlato anche della "necessità di proteggere i civili a Gaza e ha sottolineato l'importanza di raggiungere un cessate il fuoco duraturo", ha affermato l'Eliseo. Ha aggiunto che "Israele deve adottare le misure necessarie per porre fine alla violenza commessa dai coloni contro i civili palestinesi in Cisgiordania".

Macron ha chiesto siano “raddoppiati gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco duraturo”, dopo la fine di una tregua iniziale di una settimana che ha visto un accordo di scambio di prigionieri tra la Resistenza palestinese e l’occupazione israeliana.

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