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Israele nega visti a personale ONU. Albanese l'accusa di codardia
di
Gabriella Mira Marq
Martedì Francesca Albanese, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla Palestina, ha criticato la decisione di Israele di negare il visto al personale delle Nazioni Unite.
"Gli attacchi infondati contro le Nazioni Unite dimostrano solo codardia morale. - ha dichiarato Albanese - Le Nazioni Unite sono state indebolite da decenni di impunità dell'ISR per violazioni del diritto internazionale, inclusa la colonizzazione del territorio occupante e lo sfollamento forzato degli amici. Le Nazioni Unite devono chiedere conto all'ISR se vogliono salvare la sua reputazione/scopo," ha detto Francesca Albanese su X in risposta al post del ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen sul rifiuto del visto a causa "dell'ipocrisia delle Nazioni Unite".
"Senza libertà per tutti, non ci sarà libertà per nessuno", ha aggiunto l'avv. Albanese, che ha chiesto il cessate il fuoco a Gaza, il rilascio degli ostaggi israeliani e dei palestinesi detenuti arbitrariamente, la ricostruzione e la fine dell'occupazione dei territori palestinesi.
Cohen aveva detto: "Non rimarremo più in silenzio di fronte all'ipocrisia dell'ONU!" e di aver dato istruzioni al Ministero degli Esteri "di non prolungare il visto di uno dei dipendenti dell'organizzazione in Israele e di negare la richiesta di visto di un altro dipendente".
Il comportamento delle Nazioni Unite dal 7 ottobre, ha detto, è una "vergogna per l'organizzazione e la comunità internazionale" e "smetteremo di lavorare con coloro che collaborano con la propaganda dell'organizzazione terroristica Hamas".
Cohen ha accusato il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres, che ha criticato Hamas ma ha affermato che l'attacco di ottobre non è avvenuto nel vuoto, di aver legittimato "crimini di guerra e crimini contro l'umanità".
Ha detto che il commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani "pubblica diffamazioni" infondate e ha definito UN Women "un'organizzazione che per due mesi ha ignorato gli atti di stupro commessi contro le donne israeliane". Atti di cui tuttavia nessuna donna sopravvissuta all'attacco di Hamas o che era ostaggio ed è stata liberata ha parlato. Anzi, le sopravvissute, giovani e anziane, hanno parlato molto bene della detenzione e di come sono state trattate e curate.
L'ONU aveva affermato che occorre un'indagine imparziale sulle denunce di stupri ma Israele - dopo tante bugie via via svelate - vuole che le si creda sulla parola e non ha mostrato a nessuna delle tante agenzie ONU presenti in Palestina alla data del 7 ottobre, alcuna prova concreta (i corpi dilaniati che Tel Aviv dice di aver trovato).
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