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"Spianata Gaza i coloni possono vedere il mare". Ma non vinceranno
di
Rossella Ahmad
Abbiamo parlato spesso della paura di esporsi che congela il mondo della cultura e gli impedisce di prendere posizione di fronte a ciò che accade in Palestina. Per tantissimi è così. Qualcuno però ha deciso di parlare e di avviarsi verso l'uscita della gabbia mentale costruita in decenni di propaganda e manipolazione. Gabriele Muccino, ad esempio.
In uno degli ultimi video Instagram da lui postati, mostra la colona Daniela Weiss che si complimenta con gli occupanti per aver spianato Gaza, cosicché i coloni potranno vedere il mare, finalmente.
Chi non l'abbia fatto, guardi pure il video: è la sintesi della follia di questa gente, la quale è davvero convinta che la Palestina sia loro per diritto divino e che i nativi debbano essere sterminati per fare posto a queste enclavi parassite che rubano loro terra e vite. I suoi occhi sono quelli di una tranquilla casalinga con istinti da serial killer.
Chi non lo vede è impregnato a sua volta di una ideologia distruttiva, cattiva, razzista, nella quale non si riconosce la maggior parte dell'umanità. È la bancarotta morale del colonialismo, reso ancora più mefitico dalla psicopatologia collettiva di cui abbiamo parlato mille volte.
Vorrei dire a coloro che si riconoscono nelle istanze genocide della Weiss, figlia di padre statunitense e madre polacca, colona intrisa della più becera e pregnante propaganda suprematista, che la resistenza palestinese è viva e lotta per impedirle la romantica visuale a cui aspira.
Vince chi conosce il territorio
Vince chi è motivato a restare nel territorio.
Vince chi vi è nato e lo ama. I nativi, gli indigeni.
Il Guardian lo scrive a lettere cubitali: Israele sta perdendo, ma non lo ammetterà mai.
E questa è la fine che hanno fatto tutti gli eserciti invasori che si siano scontrati con la resistenza dei nativi: hanno potuto distruggere, infliggere sofferenze inaudite, da oggi anche affamare ed assetare, ma dopo, quando di tratti di affrontare il nemico faccia a faccia le cose cambiano.
Così in Vietnam, così in Afghanistan, così dovunque.
Chiamate la resistenza palestinese come volete, inventate le bugie che più vi aggradano, addossate ad essa tutte le psicopatologie che sono vostre e solo vostre. Non cambierà nulla nella storia. I palestinesi continueranno a perseguire la loro lotta di liberazione nazionale e le Danielle Weiss colonialiste di Palestina prima o poi il mare lo vedranno dai loro paesi di provenienza.
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