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Missione nel Mar Rosso: molti Stati si sganciano
di
Francesco Dall'Aglio *
Quindi Italia, Francia e Spagna si sganciano dall'operazione "Guardiano della prosperità" (la missione navale organizzata dagli USA nel Mar Rosso).
La Francia non manderà navi aggiuntive e quelle già presenti in zona restano sotto comando francese, la Spagna ha fatto sapere che parteciperà solo a missioni organizzate dalla NATO o dall'Unione Europea, e l'Italia conferma l'invio del "Virginio Fasan" ma solo perché gli armatori italiani hanno chiesto una scorta per le loro navi, e agendo nel quadro della Combined Task Force 153, non della nuova missione.
Infine, Olanda, Norvegia e Danimarca non manderanno navi ma personale in Bahrein, dove tecnicamente ha sede la missione: 10 ufficiali la Norvegia, 2 l'Olanda e 1 (uno) la Danimarca.
Ora si tratta di capire cosa è successo: fuga in avanti degli USA, che hanno annunciato la missione prima di avere ottenuto l'assenso degli alleati, o marcia indietro degli alleati quando è venuto fuori che USA e Gran Bretagna avevano in mente di colpire le installazioni militari yemenite?
E soprattutto, perché dobbiamo sapere cosa farà la nostra Marina dalla Reuters o dai canali russi, e non dai nostri media?
Intanto, ieri mattina una cisterna battente bandiera liberiana ma che pare essere di proprietà dell'israeliano Idan Ofer, le cui navi sono già state bersagliate in precedenza, è stata colpita da un drone nell'Oceano Indiano, ben lontana dal Mar Rosso.
Visto che non pare probabile che sia stato l'Iran, se ne deve dedurre che gli Houthi hanno a disposizione droni in grado di colpire parecchio lontano dalla loro coste.
* Componente Comitato Scientifico dell'Osservatorio
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